La tragedia accaduta a Termoli ci colpisce nel profondo e ci lascia indignate. Una persona che muore carbonizzata sotto gli occhi di tutti nel pieno centro di una cittadina, in un luogo lasciato a marcire e al centro di dibattiti e diatribe politiche da anni. Non è accettabile ed è di una gravità estrema.
Quando parliamo di persone senza dimora ci dimentichiamo che sono persone che in molti casi hanno perso una casa, una famiglia, un lavoro. Per motivi di salute, per licenziamenti, per fallimenti o per problematiche ancora più complesse.
Cose che possono riguardare tutti. Molte altre di queste persone continuano ad essere occupate in lavori saltuari e ad essere sfruttate e maltrattate spesso.
A ciò si aggiunge la precarietà di chi prova a lavorare nei nostri territori, anche a Termoli, con persone così tanto emarginate ed escluse.
Questo richiede una presa in carico complessa, studio e competenze pluridisciplinari che raramente vengono riconosciute. Lavoratori e lavoratrici che devono essere per loro natura volontari e volontarie. Che certo, portano avanti un lavoro nobile ma che poi non interessa a molti.
Neanche alla politica interessa. Una politica che ha iniziato una guerra contro i poveri da tempo. Una politica che taglia sussidi e che seleziona tra poveri meritevoli e poveri che non meritano. Una politica che non riconosce l’ importanza del lavoro sociale lasciato invece merce degli appalti, del subappalto a cascata, della riduzione dei costi, delle raccomandazioni e nelle mani di realtà con obiettivi sempre meno chiari e fortemente discutibili.
Dobbiamo invertire ed eliminare questo modo di agire, rifiutarlo perché non più accettabile.
Guardiamo le persone non per ciò che hanno ma per ciò che potrebbero essere se solo avessero l’ opportunità di provarci.
Manteniamo alta la nostra attenzione sempre, tutto l’ anno, per tragedie come questa e per tanto altro.
Sabrina Del Pozzo
Segretaria Confederale CGIL Molise