“Sulla questione centrali a Biomasse respingiamo con assoluta fermezza le dichiarazioni, apparse nei giorni scorsi su alcuni organi di stampa, che hanno descritto ‘in silenzio’ i sindaci dell’area matesina. La nostra area è il polmone del Molise e sapremo ben conservarla come abbiamo sempre fatto, per la nostra generazione e per le generazioni future e non abbiamo nessun timore nell’esporre le nostre idee. Il nostro territorio lo ‘viviamo’ quotidianamente, sappiamo farlo vivere agli altri, tutelarlo ed amministrarlo. Ci sono delle potenzialità immense per la nostra economia. Non permetteremo di distruggere la nostra terra”. A parlare è Armandino D’Egidio, vice sindaco di San Polo Matese, uno dei comuni ricadenti nell’area individuata per le centrali a biomasse.“Ci siamo attivati e ci stiamo muovendo – continua D’Egidio – per scongiurare quello che sarebbe un autentico scempio ambientale per tutta l’area del Matese e per salvaguardare una delle aree naturalistiche più importanti della regione. Abbiamo compiuto, presso gli organi di competenza, tutti i passi necessari ed andremo avanti.
Vorrei giusto ricordare qualche passaggio che ha contribuito – aggiunge D’Egidio – a rendere unico nel suo genere questo territorio: nel 1997 è stata istituita l’Oasi WWF Guardiaregia – Campochiaro (nel 2010 istituita come Riserva Naturale Regionale). L’estensione di oltre 3mila ettari la rende una delle Oasi più grandi gestite dal Wwf, in cui sono presenti canyon, cascate e grotte; un territorio contraddistinto da siti di assoluto interesse. L’area del Matese è un museo a cielo aperto per i fossili presenti, per i reperti archeologici, per le falde acquifere (basti pensare alle sorgenti di Rio Freddo che forniscono acqua al 50% della popolazione molisana e buona parte della Campania). Invece delle centrali a biomasse, bisognerebbe pensare piuttosto a progetti per sviluppare un turismo sostenibile che potrebbe attrarre migliaia di visitatori.
L’impianto – si legge ancora nella nota a firma di D’Egidio – oltretutto andrebbe a penalizzare le tante aziende che lavorano nel settore agroalimentare con il serio rischio di ripercussioni negative sulla qualità delle produzioni (sono presenti allevamenti agricoli, avicoli, zootecnici, allevamenti di acqua dolce – trota e gamberi – e caseifici che esportano il prodotto in tutto il mondo).Infine non dimentichiamo che a due passi ci sono il sito archeologico di Altilia, le sorgenti del Biferno e la stazione sciistica di Campitello Matese. Che giovamento potrebbero trovare dall’eventuale costruzione di una centrale a biomasse? L’area del Matese è stata definita dal Ministero dell’Ambiente come ‘area prioritaria per la conservazione della biodiversità’ (dall’orso al lupo fino al camoscio appenninico) e rappresenta l’habitat ideale per la conservazione delle specie e anche della fauna presente che spazia a seconda delle altezze.Per questo – conclude D’Egidio – continueremo a far sentire con forza la nostra voce per impedire quello che ho già definito un vero e proprio scempio ambientale”.
Armandino D’Egidio (vice sindaco di San Polo Matese)
Centrali a Biomasse: i sindaci del Matese non restano in silenzio
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