Riceviamo e pubblichiamo
Per l’ ennesima volta i Sindaci del Comune di Guardialfiera, gli eletti e rieletti Grande Remo e Bellini Giuseppe, si sono dovuti presentare davanti ai Giudici essendo accusati di avere illegittimamente elargito denaro pubblico ad amici e parenti. Lo scorso 3 Dicembre essi hanno dovuto rispondere ai Giudici della Corte dei Conti di Campobasso in pubblica udienza nel Procedimento n. 3491/EL.
Il Giudice Relatore ha illustrato di come essi, quali Sindaci alternatisi negli anni in Guardialfiera, abbiano elargito la somma di 20.300 euro in totale a Spidalieri Amelio ( notoriamente fratello della madre del Grande Remo, dunque suo zio ) dal marzo 2003 al luglio 2008 per gli oneri di autonoma sistemazione e ciò benché lo Spidaleri avesse nel Comune, oltre l’ abitazione danneggiata dal sisma del 2002, altra di sua proprietà.
Il Procuratore ha evidenziato come , non risultando oneri e spese sostenute dallo Spidalieri, mancassero del tutto i requisiti previsti dalle norme per concedere allo stesso tali somme e di come i due Sindaci in modo certo sapessero che lo Spidalieri vivesse nella seconda casa di sua proprietà nel Comune. Pertanto ha chiesto la condanna dei due essendo evidente l’ intenzionalità e la colpa grave con cui essi hanno elargito illegittimamente i denari pubblici.
Il Difensore ha eccepito la piena legittimità dell’ erogazione giacché nel 2011 ( vale a dire tre anni dopo l’ ultima elargizione disposta ) essi hanno chiesto parere circa la legittimità di quanto avevano negli anni precedenti elargito a chi aveva una seconda casa di proprietà e la Presidenza del Consiglio rispose loro affermativamente. Di poi è stata invocata dalla difesa la prescrizione per il troppo tempo trascorso dalle stesse elargizioni effettuate.
Da ciò alcune realtà e considerazioni : non risulta che i due accusati abbiano fatto alcun accertamento né acquisito alcuna documentazione circa gli oneri e le spese sostenute dal beneficiato Spidalieri ( e del resto quali oneri e spese deve mai sostenere e potrebbe documentare chi vive in una casa di sua proprietà ? ); contrariamente a quanto ha voluto sostenere la difesa il Capo dipartimento della Protezione Civile presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, Franco Gabrielli, con sua disposizione del 23 febbraio 2011 , Prot. CG/00112848, testualmente esclude che si possano dare contributi per autonoma sistemazione al ” nucleo familiare che abbia trovato sistemazione in una seconda abitazione di proprietà dello stesso nucleo familiare”; ciò essendo, la difesa si è rifugiata nell’ invocata prescrizione che è , fuori dalla terminologia giuridica.
Ora si attende la Sentenza dei tre Giudici della Corte dei Conti di Campobasso .
Prof. Piero Caluori, già Docente di Italiano e Storia.