La situazione dei precari della Protezione Civile del Molise è ormai datata. Da tanti, troppi anni i lavoratori della Sala Operativa vivono in regime di precariato con continue proroghe e rinnovi di contratto. In materia è intervenuto il vice presidente del Consiglio regionale, Gianluca Cefaratti, che ha presentato una mozione lo scorso 16 novembre, per chiedere al presidente Toma di prendere una posizione, anche in considerazione dei recenti sviluppi.
Il testo sarà discusso e sottoposto a votazione del Consiglio regionale, nella prossima seduta prevista martedì prossimo, 30 novembre. “Difficile comprendere – il commento del presidente di IV Commissione Cefaratti – perché il personale adibito allo svolgimento di attività di protezione civile, dichiarata espressamente come indispensabile, non sospendibile e non sopprimibile, dinanzi a delle normative nazionali e a dei ricorsi giudiziari vinti, non sia ancora stato stabilizzato.
Al contrario pochi giorni fa, è arrivato un nuovo rinnovo contrattuale con scadenza fissata a settembre 2022. Una vicenda sulla quale il presidente Toma deve fare chiarezza al fine di valutare, anche attraverso il ricorso a pareri pro veritate , la legittimità e la fondatezza delle Determinazioni Dirigenziali, in particolare di quella del 10 novembre del 2021, alla luce delle statuizioni contenute nelle pronunce del TAR Molise e del Consiglio di Stato”.
In effetti la vicenda dei precari della Sala Operativa della Protezione Civile è davvero particolare. In seguito alle disposizioni nazionali, in merito alla stabilizzazione dei lavoratori precari della Protezione Civile, la Regione Molise con le DGR n.289/2019 e 338/2019 ha provveduto all’approvazione del Piano Triennale dei fabbisogni di personale 2019/2021, che contempla, per l’annualità 2019, anche la procedura concorsuale finalizzata al reclutamento a tempo indeterminato di 14 unità da assegnare al Centro Funzionale del Servizio di Protezione Civile.
Successivamente con determinazioni dirigenziali del Dipartimento Terzo sono stati approvati i relativi Avvisi Pubblici, per titoli ed esami per l’assunzione delle medesime unità di personale con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. Una situazione paradossale, considerato che le funzioni previste dagli Avvisi Pubblici sono svolte da anni dal personale già operativo e formato del Centro Funzionale della Sala Operativa. Ovviamente, il personale precario ha proposto ricorso e il Tar Molise con sentenza n.159/2020 ha accolto la richiesta annullando gli Avvisi Pubblici e i Bandi di Concorso, riconoscendo ai ricorrenti la titolarità di una situazione giuridica
qualificata e differenziata, sentenza confermata poi dal Consiglio di Stato, su ricorso della Regione Molise, che ha dichiarato illegittime le DGR 289 e 338 del 2019 e la successiva determinazione del Dipartimento III, Servizio risorse umane, n. 106/2019, con cui sono stati approvati i relativi avvisi pubblici, per titoli ed esami, per l’assunzione di 14 unità di personale per le attività del Centro Funzionale di Protezione civile, senza la previsione di alcuna “riserva” di posti. “Voglio sottolineare – chiude Cefaratti – che solo nella Regione Molise esiste una condizione, all’interno della Protezione Civile, che prevede un lavoro precario che va avanti da una vita. Dappertutto, nelle altre regioni d’Italia, questi lavoratori sono stati stabilizzati negli anni, in ultima la Regione Puglia che ha provveduto con legge regionale e decreto presidenziale all’assunzione a tempo indeterminato. E’ tempo di risolvere la questione e stabilizzare una volta per tutte i lavoratori della Sala Operativa”.