C’è chi continua a lottare per un ideale, contro l’ingiustizia

C’è chi non si arrende alle angherie, ai soprusi, al dolore, alla violenza, alla solitudine, alla sofferenza, all’ipocrisia e al servilismo. C’è chi continua a lottare per un ideale, contro l’ingiustizia o più banalmente contro le vicende amare della vita, non smarrendo mai il senso del proprio cammino e tanto meno la dignità. Domenico aveva necessità di un intervento al cuore ma al Cardarelli non era possibile e alla Cattolica era stato superato il budget 2016 e bisognava aspettare il nuovo anno. Non si è arreso, è andato all’Ospedale Civile di Caserta dove è stato ricoverato ed operato con successo. Manuela è una donna dalla tempra forte, è arrivata in Molise da 15 anni, ha studiato e lavorato, adattandosi anche alle attività più semplici e soffrendo sulla propria pelle il mancato pagamento di otto mensilità e della liquidazione. Un male aggressivo l’ha obbligata a cure e interventi, ma non si è arresa. Al Cardarelli e in Molise, ci sono problemi per le patologie oncologiche ai polmoni, ma lei si è ricoverata all’Ospedale Civile di Benevento e lotta con una determinazione straordinaria. Maurizio dopo aver perso il lavoro in una grande azienda locale dieci anni fa ha conosciuto le asprezze della precarietà, del lavoro nero e della disoccupazione, ma non si è arreso nemmeno al cospetto di tre mensilità che vanta nei confronti di una cooperativa convenzionata col Ministero dell’interno. Emiddio, vive il dramma dei 2 mila lavoratori molisani che attendono da un anno di percepire la mobilità in deroga 2015, ascolta tante parole ma è arduo andare avanti senza un lavoro e un reddito. Non si arrende e continua a lottare insieme a Paola, ad Anna, a Giuseppe e ai tanti operai che vivono il suo stesso disagio. Davide dopo il fallimento di una delle più importanti aziende regionali si è buttato anima e corpo in una nuova sfida imprenditoriale, soffre ma prova a reagire senza piangersi addosso. Peppino corre per problemi di salute da Termoli a Bari o Campobasso, ma non si arrende ed è in prima linea in  compagnia degli altri operai in presidio che lottano per il lavoro da tre mesi nel Basso Molise. Nino si è ritrovato a fare il Presidente di una delle più belle strutture molisane di integrazione e si è inventato un progetto con l’Università per coltivare, produrre e vendere i prodotti tipici, biologici e di qualità di Isernia. Non si ferma mai e riesce a conservare sempre un sorriso che gli illumina il volto. Franco impegnato in una delle più significative associazioni nazionali a tutela della legalità, con una dedizione straordinaria non lascia mai una familiare colpita da una gravissima patologia, ma è sempre pronto a incoraggiare i suoi compagni di strada spronandoli a battersi con la schiena dritta e a non desistere. Gianluigi è silenzioso, opera con tenacia in difesa dell’ambiente, non si lascia irretire dai mille ostacoli che gli frappongono sul suo cammino, e non si arrende all’ineluttabilità della vittoria dei forti e dei ricchi contro chi non ha voce e non gode di sostegni nei palazzi del potere. Biase è un ragazzo con le idee chiare, lotta per il diritto allo studio e ha difeso con grinta la Costituzione, senza mai arretrare con una generosità e uno slancio ammirevole. Sono tanti i molisani che vivono la desolazione di paesi in cui non nasce più un bambino e con più funerali al giorno, vedono andar via i figli e chiudere gli uffici, le scuole, le poste e gli ospedali, ma non per questo si arrendono alla rabbia e allo sconforto. C’è anche in Molise, un Natale che non si arrende e a cui bisogna inchinarsi !
Michele Petraroia

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