Con una approfondita sentenza il giudice del lavoro di Campobasso,dottoressa Laura Scarlatelli, ha detto una prima, importante parola sulla questione della gestione della cassa integrazione nella Regione Molise, nel caso di specie nella Gam/Solagrital di Bojano. E l’ha detto in modo chiaro: cassa integrazione illegittima e crietri utlizzati illegittimi. A proporre il ricorso un lavoratore coraggioso e noto per il suo impegno per la giustizia e la trasparenza, Daniele Di Cicco. Lo abbiamo ascoltato per registrare le sue reazioni all’importante pronuncia giudiziaria
Signor Di Cicco intanto penso che lei possa essere soddisfatto di questo primo risultato.
” Assolutamente si. Non posso che esprimere la mia soddisfazione. Questa è una sentenza ben dettagliata, fa riferimento ad alcune sentenze della Cassazione, ad alcune sentenze di altri Tribunali, credo che solo un ipotetico “illusionista” potrebbe pensare di procedere ad una impugnazione di merito. La sentenza inoltre evidenzia un fatto grave, il sistema instauratosi all’interno dell’azienda illudendo centinaia di persone attraverso strumenti degli ammortizzatori sociali,. E’ necessario un organo di vigilanza maggiore che vada ad accertare la procedura. Credo si sia fatta giustizia per il sottoscritto e per le tante persone colpite in materia di procedura di Cassa Integrazione” .
Anche se un primo passo, è comunque un procedimento che va ad operare sulla “cassa integrazione”.
“ L’aspetto fondamentale e sostanziale rispetto a questa sentenza è che si è fatta giustizia proprio sui criteri utilizzati per individuare le persone da mettere in Cassa Integrazione. Vuol dire che si è analizzata la procedura di gestione della Cassa Integrazione. Vede la gestione è una cosa, la parte amministrativa un’altra. C’è un doppio passaggio da considerare, ossia il rapporto che c’è tra il datore di lavoro e il Ministero del Lavoro, che è l’organo che eroga la cassa integrazioneed eroga fondi in base alla richiesta del datore di lavoro, dietro accordi sottoscritti in sede regionale con l’Assessorato alla Politiche del Lavoro, e l’altro, meramente gestionale, che va affrontata con le organizzazioni sindacali. Su questo secondo aspetto il Giudice ha rimarcato in maniera ferma e chiara la totale disattenzione da parte delle organizzazioni sindacali, che doveva essere organo vigilante nel rispetto di quello che si è sottoscritto per quanto riguarda la procedura di cassa integrazione. Non a caso il Giudice fa riferimento ad alcune sentenze laddove non si è proceduto al rispetto delle regole oppure non si è proceduto eventualmente a dare comunicazione alla modifica della procedura di cassa integrazione costituisce violazione, regolata dall’articolo n.28 della Legge 300, condotta antisindacale. La sentenza apre scenari diversi in Molise”.
Perchè questo atteggiamento da parte delle organizzazioni sindacali?
” E’ la stessa domanda che mi sono posto io: perchè le organizzazioni sindacali pur essendo a conoscenza di una applicazione non corretta non hanno agito di conseguenza ? Perchè noi lavoratori ci siamo dovuti autotutelare e rivolgerci al Giudice del Lavoro, quando invece ci sono organi preposti per tali situazioni? Si è lasciata una discrezionalità assoluta al datore di lavoro”.
E per quanto riguarda la sua situazione personale?
“Vede il mio ruolo di ex sindacalista all’interno dell’azienda, è stato quello di tutelare i lavoratori e portare all’attenzione quelle che potevano essere le incongruenze in un sistema procedurale ha fatto si che il sottoscritto è risultato una persona scomoda e quindi da allontanare mettendomi in cassa integrazione. Naturalmente tutto ciò dovrà essere valutato dagli organi competenti, io però posso dire di poter dormire sonni tranquilli ….”
Lei pensa di dover ricorrere nuovamente alla Procura?
” Direi che mi corre l’obbligo, a questo punto, per quanto detto finora, di dover ricorrere nuovamente alla Procura di Campobasso per chiedere ulteriori approfondimenti, fermo restando che questa sentanza da già delle indicazioni chiare. Quello che vorrei sottolineare è che non si perda tempo, nel senso non vorrei che il procedimento, così come è successo ultimamente per il caso Eternit, vada in prescrizione, come qualche altra causa molisana per cui nessuno viene condannato, evitiamo che succeda questa tipologia di cose, soprattutto se coinvolge anche esponenti politici”.
A proposito, nei nostri precedenti incontri, abbiamo parlato anche di responsabilità politiche.
“ Guardi sostanzialmente la politica ha influito di suo, portando allo sfascio una bella realtà molisana. Responsabilità dell’azienda ma soprattutto della politica. Quando si avvia un procedimento di Cassa Integrazione ed il socio è un Ente Pubblico determinati tipi di accordo vengono sottoscritti anche all’Assessorato regionale, per cui c’è anche una responsabilità politica. Devo fare un ringraziamento alla vostra redazione sempre presente per questa e per altre vicende regionali, permettetemelo, perchè altri organi di stampa, pur a conoscenza della situazione hanno preferito invece il silenzio, anche davanti a questa sentenza. Io mi chiedo che tipo di informazione è mai questa? Dare la giusta informazione è il sale della democrazia”. (MDL)