Gentilissima Sindaca,
non sappiamo se ha mai avuto un contatto diretto con il personale della ICA – CRESET che attualmente si occupa del front office del nostro Ufficio Tributi. Bene, le possiamo assicurare, che, per esperienza personale e per racconti di altri concittadini, si tratta di addetti che non hanno ben chiaro il loro ruolo e non posseggono quella sensibilità che dovrebbe essere alla base del rapporto tra cittadino ed amministrazione, soprattutto in questo particolare momento storico di difficoltà economiche generali.
Come lei ben sa, nel vigente Regolamento Comunale TARI, oltre ai doveri, sono previsti anche dei diritti per il cittadino/contribuente. Ci riferiamo, per esempio, all’Art. 37 “Base imponibile dei locali e delle aree scoperte soggette al tributo” che, al comma 6, recita: “Si considerano soggetti tutti i locali predisposti all’uso anche se di fatto non utilizzati, considerando tali quelli dotati di utenze attive di servizi di rete (acqua, energia elettrica, gas) o di arredamento e, per i locali ad uso non domestico, quelli forniti di impianti, attrezzature o, comunque, ogniqualvolta è ufficialmente assentito l’esercizio di un’attività nei locali medesimi.”;
il Regolamento prosegue con l’Art. 38 “Locali ed aree scoperte non soggette al tributo” nel quale si stabilisce, al comma 1, che “Non sono soggetti al tributo i locali e le aree che non
possono produrre rifiuti o che non comportano, secondo la comune esperienza, la produzione di rifiuti in misura apprezzabile per la loro natura o per il particolare uso cui sono stabilmente destinati,…” e poi elenca una serie di esempi per i quali è possibile non pagare la TARI; nello scorrere, sempre lo stesso Regolamento, si arriva alle agevolazioni/riduzioni del tributo previste dagli Articoli 51 e 52 che, di norma, sono il 30% ma possono arrivare (in casi particolari) al 67% se si tratta di cittadini pensionati iscritti all’A.I.R.E. (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero).
Chi è pagato per svolgere il lavoro allo sportello, oggi definito front office, quindi, dovrebbe essere a conoscenza quantomeno di questi pochi Articoli e, quando non li conosce ed il cittadino/contribuente ne chiede conto, deve avere l’umiltà di informarsi, verificare ed agire di conseguenza. Non si può e non si deve rispondere, liquidando i malcapitati: “non è così come dice lei. Se non le va bene, faccia ricorso!”.
Il che significa: hai 1.000 euro da spendere (anticipandoli) per ricorrere in Commissione Tributaria per farti annullare un avviso di 50/100 euro? La risposta, ovviamente, costringe il povero contribuente a pagare una tassa o parte di essa NON DOVUTA.
Le chiediamo, allora, di verificare personalmente ciò che le abbiamo scritto e di avviare, al più presto, la procedura per liberare il Comune di Casacalenda dalla Ica – Creset che paghiamo profumatamente e che potremmo sostituire assumendo direttamente personale che potrebbe lavorare per 36 ore alla settimana (magari anche giovani di Casacalenda) e formarsi per dare risposte corrette e cortesi ai contribuenti in difficoltà.
Prima che si avvii la procedura per il concorso pubblico e si arrivi all’assunzione di personale, però, la preghiamo di fornire i nostri Regolamenti agli operatori del front office Ica-Creset e di spiegare loro, per esempio, che gli Articoli 37, 38, 51, 52, ecc… del Regolamento TARI sono DIRITTI del cittadino/contribuente e come tali devono essere considerati. Quando qualcuno non conosce di avere quel DIRITTO e chiede informazioni, va messo in condizione di usufruirne seduta stante, non di ottenerlo rivolgendosi alla Giustizia.
Consiglieri di minoranza: Antonio Galasso, Federica Giancola e Marco Gagliardi