Un’apertura musicale quella della seconda parte della giornata conclusiva di
‘Rocciamorgia’, nella cornice di Piazza Cattedrale a Trivento, dove il musicista molisano,
Giuseppe Spedino Moffa ( nella foto) ha raccontato storie attraverso la musica della sua chitarra che hanno accompagnato narrazioni di vita vissuta, quella che solitamente si svolge nei piccoli paesi. Brani eseguiti anche con la zampogna hanno dato prova dell’estro musicale del giovane musicista molisano.
Dalla musica si è poi passati alla lettura attraverso la presentazione del volume
‘Cartoline dalla terra che forse esiste’. Si è raccontato il Molise in lungo e largo, dall’alto al
basso Molise, passando per le zone di lavoro e di confine. Il volume, che contiene storie
narrate da 35 autori molisani, ognuno dei quali ha delineato un angolo della piccola
regione, è stato curato da Francesco Giampietri che ha spiegato come il titolo del libro sia
ironico e provocatorio, ma è un riferimento a quella frase ‘il Molise non esiste’ che ha
portato molti curiosi ad informarsi sulla più giovane regione d’Italia. Il volume è diviso in
quattro sezioni. La prima sezione si chiama ‘Transumanze’ ed è la parte che descrive
diversi paesaggi molisani, nella seconda sezione ‘Pane e ortiche’ si parla di memorie,
mentre la terza sezione ‘Moliseide’ narra l’aspetto magico del Molise e la quarta sezione
‘Dell’amore perduto’ è la parte dedicata alle microstorie. Come è stato spiegato durante la presentazione, a cui hanno preso parte alcune autrici delle ‘cartoline’ inserite nel volume e moderata da Marilena Ferrante e Francesco Giampietri, il libro vuole recuperare emozionalmente la terra molisana e recuperare la storia e il futuro delle aree interne.
La seconda parte del convegno è stata dedicata alla presentazione di ‘Le ali del ritorno’ di
Rita Frattolillo e ‘Nevica poco e male’ di Antonella Presutti. A dialogare con le due scrittrici
molisane, Davide Vitiello che ha spiegato come i due volumi hanno un comune
denominatore: il viaggio nella storia.
La seconda edizione di ‘Roggiamorgia’ ha poi chiuso i battenti con due rappresentazioni
teatrali, ‘La ninna Nanna della Lupa Briganta’ e ‘Imparerò a dormire nelle pieghe di un
uomo’ ambientato nella suggestiva location della morgia di Pietrafenda.