Finalmente ci siamo, è arrivato l’ultimo giorno del 2016 dove, al posto di festeggiare con botti e cenoni, si preferisce la cultura e il turismo, visitando città d’arte e borghi che sono le mete turistiche gettonate per questo ultimo scorcio d’anno. Località che mostrano come tra partenze, escursioni e soggiorni l’aumento delle visitazioni rispetto all’anno scorso e’ del 5,5%. con un picco del +7%. Traino: l’artigianato, il cui fulcro sono gli antichi mestieri che attraggono specialmente ora che il “posticcio elettronico” impera pesantemente sul modo di vita. A rilevare numeri un’indagine condotta dal Centro studi della Cna che mostra che a fare da sparring è il turismo caratterizzato da soggiorni di breve o medio periodo con un significativo +15% segnato da pernottamenti che vanno da una a tre notti, ma anche un +13% per i viaggi con quattro pernottamenti. Stabili anche se in leggera flessione, invece, quelli superiori alle quattro notti, anche se il vero boom sono le micro-vacanze con escursioni di un giorno che realizzano il +20%.
Performance che sono appannaggio principalmente di borghi e città d’arte dove le visitazioni crescono in media del 5,5% sia pure con spiccate differenze tra le realtà del Paese: il Nord fa +7%, il Centro +3% e il Sud +1%. Città, borghi, paesini, contrade, dove è il turismo culturale e archeologico segna la differenza specialmente per chi scopre, monumenti, siti culturali, scorci panoramici unici, vera e propria ricchezza disseminata da un capo all’altro dello stivale a cui si devono aggiungere le offerte di “benessere & bellezza” costituiti da centri termali, spa, luoghi di relax, anche se a fare la differenza vera e propria sono le produzioni artigianali, tant’è che la spesa prevede un aumento del +12% rispetto al 2015 ossia tra i 12 e i 17 euro pro capite.
Spesa in cui si evince che il “vacanziere” non si accontenta dei soli beni di consumo, ma ha fatto diventare un trend il cosiddetto “turismo esperienziale”. Il quale, fa suoi borghi non sempre facili da raggiungere e dov’e’ possibile vedere l’artigiano al lavoro in cui materiali come: la creta, il vetro, i tessuti, il legno, il vimini prendono vita, magari gustando le specialità del luogo fatte di formaggi, salumi, dolci e frutta. Insomma, una miscela vincente che è alla base del made in Italy, che fa del nostro Paese “un unico” sotto tutti i punti vista.