Sono tornato volentieri ad ascoltare Teresa Ciabatti, perché colpito positivamente dall’esperienza dell’incontro di lettura in occasione del suo libro precedente, una storia drammatica con elementi macabri, eppure raccontata con leggerezza ed ironia; così ieri pomeriggio nel salone del Circolo Sannitico di Campobasso, in una sala come sempre affollatissima, per la presentazione di ‘Matrigna’ ho cercato dall’inizio un termine di paragone. L’autrice anche stavolta non ha lesinato battute simpatiche, ma non con la frequenza della scorsa volta perché diversa era la storia del libro e l’ambientazione e, quindi, il clima in sala; questa volta non c’era da stemperare la tensione di una trama fortissima, anche se certo ‘Matrigna’ tutto è tranne che un libro leggero. Si riscontra, ad esempio, sempre il ruolo dato ai genitori nei libri della Ciabatti, al punto che la stessa dice di non sopportare l’dea di tenerli entrambi come protagonisti; singolare anche il fatto che i genitori abbiano lo stesso cognome dell’autrice, quindi richiamino i suoi genitori.
Si potrebbe dire che Teresa Ciabatti è singolare in tutto, fuori da qualunque schema e lontana mille miglia dalle convenzioni sociali; pensa quello che la normalità delle persone a volte pensa e non dice e la differenza è che lei invece lo dice con estrema naturalezza e poi prosegue con i comportamenti conseguenti; è di una sincerità e naturalezza disarmante eppure attraente, è l’opposto di tutti noi e per questo motivo ci spinge a capirla. Famosa e premiata per ‘La più amata’, libro di tensione e di grande interesse, che nel 2017 le valse il secondo posto al Premio Strega, la scrittrice ieri era presente all’interno del cartellone di ‘Ti racconto un libro 2019’, il laboratorio permanente sulla lettura e sulla narrazione – promosso e sostenuto dal Comune di Campobasso e realizzato dall’Unione Lettori Italiani, con la direzione artistica e organizzativa di Brunella Santoli e il patrocinio della Provincia di Campobasso.
Di cosa parla ‘Matrigna’? E’ la storia di due bambini. Noemi è quella ‘normale’, Andrea è un bambino speciale. La mamma di Noemi è una donna in vestaglia, schiacciata dalla depressione post-partum. La mamma di Andrea è una signora con i tacchi, intenta a esibire il suo bambino bellissimo. Eppure, Noemi e Andrea sono fratelli. Ci sono madri e matrigne, figli e figliastri, anche quando la famiglia è una sola. Ma il bambino ‘speciale’ un giorno sparisce e tutti sembrano sospettare che la responsabile sia la sorella. Noemi, nel frattempo quarantenne, torna ai ricordi quando all’improvviso suona il telefono. È richiamata al paese, là dove tutto è cominciato e dove tutto è finito. Teresa Ciabatti indaga nel rapporto genitori-figli a modo suo ponendo interrogativi ‘pesanti’ per chi aspira ad una vita senza domande ‘scomode’e lo fa alternando serietà ad ironia e ci trascina nel suo mondo così diverso, per alcuni così irreale; potrà convincerci o meno ma di certo non ci lascia indifferenti verso le sue storie così forti e vive, nella loro assoluta crudezza. E tutto è molto bello. Un plauso anche alla moderatrice della serata: Tiziana Cucaro è sembrata l’allieva al cospetto della maestra ‘importante’, ha prodotto fiumi di domande con il sorriso e l’entusiasmo di chi quel libro non l’ha solo letto, ma divorato. Si percepiva tutta la sua emozione ma se l’è cavata alla grande.
Stefano Manocchio
Campobasso/ ‘Ti racconto un libro’, il pubblico stregato da Teresa Ciabatti
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