L’avvento di Annamaria Furlan alla guida della Cisl nel panorama italiano è stata una positiva anomalia, rappresentando al meglio quel sindacato nuovo, democratico, dell’autonomia e della libertà associativa, voluto nei magmatici anni del dopoguerra da Giulio Pastore.Per altri invece, forti dell’assioma che, quando la notte è più buia, l’alba è più vicina, siamo alla vigilia di una nuova primavera, di cui la Segreteria generale di Annamaria Furlan è uno dei segni anticipatori e di annuncio. Un po’ come i fiori del mandorlo che sul finire dell’inverno ci annunciano l’imminente primavera. Furlan, si è presentata , pur nella dovuta e canonica attenzione alla linea politica del suo predecessore, come una dirigente sindacale che intende ridare linfa e visibilità politica ad un’azione sindacale innervata, costruita sui grandi valori della cosiddetta quadrilogia Cisl: solidarietà, democrazia, autonomia, contrattazione.
Valori, cioè, non di ideologia o collateralismo ad un partito (o ad una coalizione) di governo e/o di opposizione, ma sincera, forte convinzione, per dirla con uno slogan che già utilizzò Giulio Pastore nel 1953, al credo che “il sindacato sarà dei lavoratori o non sarà”, pur nel rispetto del pluralismo e della libertà .
Qui sulla necessità di una nuova costruzione della natura del sindacato, dell’azione sindacale e dello spirito del sindacalismo italiano nel nuovo secolo ,che è ormai iniziato da quasi un quindicennio, si può parlare di speranza di una nuova primavera del sindacato confederale italiano.
Per la Furlan costruire il domani d’Italia, il futuro dei ventenni,dei trentenni (e, perché no, dei quaranta-cinquantenni rimasti intrappolati in disoccupazione per le crisi.): italiani che cercano lavoro e si trovano ad attraversare il deserto della globalizzazione, spazzato dal gelo della crisi finanziaria del 2008 e bruciato in continuazione dai cuori di pietra dei banchieri e dei politici (ladri o non ladri poco importa), che tanto adesso sono al loro servizio.
Annamaria nella tre giorni CISL di Firenze, Napoli e Milano, ha riaffermato le priorità; innanzitutto bisogna aiutare il paese a ritrovare la via della crescita economica e della stabilità democratica, per la costruzione dell’impresa economica seria, per la promozione della persona umana, dei diritti e dei doveri del lavoratore.
Quell’Italia che sogna la sua nuova primavera politica ed istituzionale in questo tempestoso e non facile nuovo secolo .. In questa nuova società del mondo-villaggio globale c’è bisogno del sale del sindacato confederale serio, forte. Un sindacato chiamato ancora una volta a tutelare e far progredire quel modello di democrazia partecipata che tanto ha dato all’Italia novecentesca e che affonda le proprie radici nella cultura cristiana ed umanitaria, che vede tutte le persone uguali per natura e quindi tutte titolari del diritto alla vita, ai beni materiali necessari, alla libera diffusione delle proprie idee.
E poi c’è un fatto nuovo: la prima volta di una donna alla guida del sindacato di Giulio Pastore. “ una donna è una scelta che ha un valore aggiuntivo”
Auguri Anna Maria e Buon Lavoro
Alfredo Magnific
Cambio della guardia in Cisl Esce Bonanni. Al suo posto arriva una donna: Annamaria Furlan
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