“Anche in Molise va costituito e reso operativo al più presto un Osservatorio sugli ammortizzatori sociali: per conoscere meglio la realtà delle aziende in crisi e i bisogni di protezione dei lavoratori.” Questa la richiesta del leader della locale UIL, Tecla Boccardo, che incalza: “Occorre registrare anche le richieste di accesso al Fondo di solidarietà FIS che dovrebbe tutelare dipendenti di impresee datori di lavoro precedentemente «non coperti» dalla cassa ordinaria. Quante sono ore richieste, quanti lavoratori coinvolti, che tipo di aziende sono, quale è la loro grandezza? La conoscenza di questi dati, che si riferiscono ad una amplia platea, porterebbe ad un’analisi più esaustiva dello stato in cui versa il nostro tessuto produttivo ed i lavoratori che in esso operano.”
“I dati nazionali sono preoccupanti: oltre 35 milioni di ore di cassa integrazione registrate a febbraio, che indicativamente sono rappresentative di oltre 208 mila posti di lavoro salvaguardati nel mese. La crescita delle ore di cassa integrazione ordinaria è un segnale di sofferenza che indica l’ingresso di nuove aziende nel vortice della crisi. Ma c’è un ulteriore elemento di preoccupazione: l’aumento, mese dopo mese, dei percettori di indennità di disoccupazione, infatti i beneficiari della Naspi ad ottobre 2016, ultimo dato disponibile, sono oltre 1 milione.” Questi i dati snocciolati dal Segretario generale della UIL Molise, che vorrebbe tanto conoscere anche i dati disaggregati riferiti alla regione e, soprattutto, avere qui una sede di confronto attorno a queste tematiche.
“Nel frattempo si accumulano ritardi nella implementazione delle misure di politiche attive per l’occupazione e solo in questi giorni è partita la sperimentazione dell’Assegno di Ricollocazione per un campione molto limitato (circa 30.000) di percettori di Naspi. Quanti di questi sono molisani?”
Ma ecco la sfida della Boccardo: “Le politiche di crescita sono, naturalmente, il primo passo necessario per un’inversione di tendenza, ma l’investimento ed il rafforzamento delle politiche attive deve costituire un altrettanto importante tassello per costruire un mercato del lavoro inclusivo, insieme ad una ragionevole revisione delle regole di accesso alla cassa integrazione ordinaria e straordinaria, a partire dalla durata e dal costo eccessivo per le imprese. Tutto questo intendiamo farlo, come sindacato, a Roma. Ma, qui in Molise, vogliamo nel frattempo cominciare a capire per bene dove, come, a favore di che aziende vengono impegnati gli ammortizzatori sociali? Quanti lavoratori, e di che tipologia, riusciamo a proteggere e quanti sono invece coloro che non possono più contare su alcun tipo di intervento pubblico che assicuri loro un minimo di reddito?”