Ho seguito a distanza, per quanto possibile, i lavori e le elaborazioni e proposte presentate all’Assemblea confindustriale del Molise. Condivido le preoccupazioni per la situazione economica che si riprende ad un ritmo troppo lento, per l’occupazione che ristagna (specie quella giovanile) nonostante qualche zero virgola che registra l’ISTAT. Così Tecla Boccardo che ha aggiunto “Davvero serve una politica anche locale di incentivi e sostegno all’economia, servono investimenti per la infrastrutturazione di un territorio debole, serve un’idea forte di sviluppo e programmi coerenti con le caratteristiche socio-economico-produttive del Molise.”
Boccardo osserva:“Fra area di crisi complessa e non complessa, con il Masterplan per il Sud e il patto firmato solo qualche mese fa con il Governo, grazie alle risorse europee, ci sono tutte le condizioni perché la strada per la ripresa economica e occupazionale (ma noi diciamo anche sociale) possa essere intrapresa.”
“Secondo la UIL, però, occorrono anche altri due fattori, senza i quali nulla di positivo potrà realizzarsi. Anzitutto una maggior considerazione per il ruolo e la funzione delle parti sociali: sindacati, associazioni imprenditoriali, dei commercianti, artigiani e agricoltori vanno coinvolti nei confronti e nelle stesse scelte di politica economica. Basta allora con i tavoli che si aprono solo all’ultimo minuto per un avallo a cose fatte o che non vengono convocati con continuità o con i contesti in cui ci si perde a confrontarsi con tutti salvo poi non arrivare mai ad una conclusione (quante riunioni ha fatto la tripartita l’anno passato?).”
“In secondo luogo- questo l’affondo del Segretario generale della UIL Molise – serve più coraggio da parte degli stessi imprenditori molisani: ricordiamo bene, e non ci piacquero allora, le perplessità dei nostri confindustriali quando il percorso che avrebbe poi portato all’Area di crisi era stato solo intrapreso (mentre il sindacato impegnava i propri dirigenti nazionali più autorevoli a sostenerne l’opportunità). Chi per nascita o per abilità si trova a fare l’imprenditore, lo faccia fino in fondo, investendo e rischiando anche il capitale proprio e non si aspetti solo di operare con i soldi pubblici o a fronte di super agevolazioni. Affinché non si ripeta ciò che è accaduto in passato!
“Non dobbiamo pensare alle opportunità che oggi ci sono in Molise – osserva Boccardo -solo per richiamare qui imprenditori da altri contesti italiani o stranieri: anche da noi ci sono capacità imprenditoriali, intelligenze e inventiva, giovani intraprendenti e industriali di lungo corso. Alle loro iniziative il sindacato guarda con fiducia e dichiara da subito la disponibilità al confronto nel merito dei piani di azione e di investimenti. Perché davvero il Molise possa ripartire: con l’orgoglio che ci contraddistingue, con una politica che dibatte, sceglie e amministra in modo coerente, con ognuno pronto a fare la propria parte.”