Il Ministero della Salute ha avviato una campagna contro l’abuso di sostanze alcoliche tra i giovani (sono oltre un milione gli adolescenti interessati) e contro la più totale indifferenza della portata del fenomeno. I dati devono allarmare perché l’abuso di sostanze alcoliche tra le giovani generazioni sta diventando una vera e propria emergenza anche nel nostro Paese.
“L’alcool – argomenta Tecla Boccardo, leader della UIL molisana – é lo ‘sballo’ più a buon mercato per dimenticare problemi legati al lavoro che manca, alla non realizzazione personale, all’annientamento della personalità e alla distruzione fisica. In termini di parità tra i generi si può affermare che il fenomeno interessa ugualmente ragazze e ragazzi i quali, insieme al fumo e alla droga, ricercano nell’alcol quelle parvenze di sicurezza personale che né famiglia, né scuola, né lavoro sembrano loro offrire. Conoscendo la situazione economica, occupazionale, sociale della nostra Regione (ma anche come si vive nei nostri paesi dove spesso il bar in piazza è l’unico luogo di socializzazione) intuitivamente riteniamo che anche questa vera ‘piaga sociale’ vada sorvegliata e posta all’attenzione delle autorità sanitarie e degli attori delle politiche sociali. Le conseguenze dell’abuso dell’alcol, da parte dei più giovani e dell’intera popolazione, hanno ricadute pesanti sul piano sociale, su quello sanitario e – per ciò che maggiormente ci compete come sindacato – sul piano occupazionale.”
Il fenomeno, infatti, non riguarda soltanto le nuove generazioni: secondo l’Istat i comportamenti di consumo di alcol che eccedono rispetto alle raccomandazioni per non incorrere in problemi di salute hanno riguardato, nel 2014, 8 milioni e 265 mila persone, ovvero il 15,2% della popolazione. Si tratta, dunque, di un fenomeno di dimensioni allarmanti.
“Il richiamo ad una assunzione di responsabilità sul fenomeno, dunque, è forte e la UIL non può che rispondere in termini propositivi alla campagna avviata dal Ministero. A tal proposito il Sindacato ha predisposto questionari con l’obiettivo di avere il quadro della situazione anche all’interno dei luoghi di lavoro. I risultati della ricerca verranno resi noti e saranno parte integrante anch’essi della “cassetta degli attrezzi” cui quotidianamente il Sindacato fa ricorso per declinare al meglio il suo ruolo di tutore di interessi collettivi.”
A tal proposito CGIL CISL UIL e Confindustria hanno recentemente concordato una “Proposta congiunta” in riferimento alle procedure per l’accertamento dell’assunzione di alcool e di sostanze stupefacenti in ambito lavorativo. Le parti sottoscrittrici del documento ritengono, in linea con le scelte di semplificazione perseguite dal Governo e confermando l’esigenza di una disciplina che garantisca il rispetto di tutti gli obblighi di legge ai fini della salute e sicurezza sul lavoro, di proporre un’unica procedura, notevolmente semplificata e integralmente sostitutiva di tutte quelle esistenti e di automatica applicazione sul territorio. Oggi, infatti, procedure di accertamento molto differenziate stanno creando disorientamento anche fra gli operatori incaricati (medico competente e strutture sanitarie pubbliche).
L’assunzione di alcool e di sostanze stupefacenti in ambito lavorativo è vietato per i lavoratori adibiti a mansioni a rischio. La legge prevede sanzioni penali per la violazione del divieto. Gli accertamenti sanitari, nell’ambito dell’obbligo di sorveglianza sanitaria, sono finalizzati ad escludere l’assunzione, in vista del giudizio di idoneità da parte del medico competente. La valutazione dello stato di dipendenza, coinvolgendo aspetti attinenti alla vita privata e non solo al lavoro, è invece rimessa alle strutture pubbliche. Il datore di lavoro svolge una preventiva attività di informazione sui divieti di legge, sulle sanzioni conseguenti e sulle implicazioni sulla salute del consumo di alcool e di droga con riferimento a tutti i lavoratori e, per quelli adibiti alle mansioni più pericolose, deve realizzare una adeguata formazione, nell’ambito di quanto previsto dagli accordi Stato-Regioni relativi alla formazione dei lavoratori.
La Segretaria Boccardo sottolinea: “L’abuso di alcool è un’emergenza sociale incalzante, anche in Molise, che aggredisce le persone nella propria sfera privata, familiare e relazionale e può avere ricadute anche in ambito lavorativo e legale, mettendo a repentaglio la vita propria e degli altri. Ecco perché la UIL si è fatta carico di intraprendere, sollecitare e sostenere iniziative propositive in tal senso. L’apporto strategico delle parti sociali in raccordo con le Istituzioni si configura come la strada più efficace per il contrasto alle dipendenze e per la protezione dei cittadini e dei lavoratori dai maggiori rischi. E, certamente, lo strumento più qualificato e agile è rappresentato dalla prevenzione – anche in riferimento all’abuso di alcool nei luoghi di lavoro – su cui siamo convinti occorra dedicare più attenzione e risorse.”
Boccardo (UIL): più attenzione all’abuso di alcol fra i giovani e in tutti i luoghi di lavoro
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