“Con il fiatone, ma forse anche per il ciclo di programmazione 2007-2013 dei Fondi Strutturali Europei, il nostro Paese centra gli obiettivi di spesa. Quello che spiace, scorrendo i dati della spesa rendicontata al 31 dicembre 2016 alla Commissione Europea, è notare come il Molise sia sempre un passetto indietro.” Questo l’amara considerazione della Segretaria generale della UIL Molise che ha per le mani il monitoraggio, condotto dalla UIL nazionale su dati della Ragioneria Generale dello Stato, sui programmi operativi nazionali e regionali. A dicembre del 2016 (ma c’è stato tempo fino a Marzo 2017 per certificare le spese a Bruxelles) i pagamenti rendicontati ammontavano al 103,8% (47,5 miliardi di euro) del totale delle risorse (45,8 miliardi di euro). E pressoché ovunque si riesce a spendere meglio che nell’anno 2015 (venne rendicontato solo il 92% delle somme disponibili) e molto di più che negli anni ancora più indietro, quando venivano rimandati in Europa milioni e milioni di euro destinati al nostro Paese che però non eravamo stati in grado di utilizzare. Come si vede dalla percentuale, in molti casi sono stati inviati a Bruxelles più “scontrini e fatture” di quante risorse erano a disposizione. Ma non dappertutto si è stati così previdenti e scrupolosi. Ci sono infatti ancora 14 programmi su 52 che non hanno ancora rendicontato tutte le risorse a disposizione. Si tratta di di 6 programmi nazionali (Governance e Azioni di Sistema; Governance e Assistenza Tecnica; Competenze per lo sviluppo; Reti e mobilità; Ricerca e competitività; Sicurezza) e di 8 programmi regionali. “Fra questi ecco il Molise, indietro nella rendicontazione sia del FSE che del FESR. Avevamo a disposizione 244.427.632 di euro, ne abbiamo rendicontato 234.918.479: il 96,1 %. In fatto di percentuali, peggio di noi fa soltanto la Sicilia. Come se da noi non servissero azioni che fanno capo al FSE, da finanziare con soldi comunitari, per l’occupazione, istruzione e formazione, oppure necessità di investimenti, per cui si utilizza il FESR, per incentivi alle imprese, ricerca e innovazione, infrastrutture, agenda digitale, energia.”
“Alla fine di marzo è scaduto il termine per rendicontare tutte le spese a Bruxelles. Forse che in Regione se ne sono ricordati e, vuotati i cassetti, sono riusciti a recuperare in extremis questo ritardo? È troppo pretendere una precisa e dettagliata informazione a riguardo?” Chiede provocatoriamente la leader sindacale. “Certo ci sarà bisogno di aspettare il prossimo mese di giugno – spiega Boccardo – quando si chiuderanno definitivamente i controlli, per sapere e vedere se tutte le spese rendicontate, la Commissione Europea le riterrà ammissibili. Se i dati nazionali indicano comunque la difficoltà ad utilizzare i fondi comunitari nei tempi giusti e in modo completo, razionale e virtuoso, quelli riferiti al Molise segnalano che ancora occorre operare con impegno per non vanificare le opportunità, che pure ci sono, in direzione dello sviluppo e dell’occupazione.”
“Va certamente riconosciuto – conclude Boccardo – il lavoro svolto negli ultimi tempi per cercare di recuperare una situazione drammatica di dispersione di opportunità che per anni è andata avanti. Il punto, però, è proprio questo: è stata fatta una corsa disperata e a perdifiato per evitare di perdere risorse senza centrare gli obiettivi dal punto di vista qualitativo, che rischiano di essere deludenti per lo sviluppo e il benessere delle aree più deboli del Paese, fra le quali il Molise va certamente ascritto. Se ci fosse stata una programmazione coordinata, lungimirante e condivisa (con il Sindacato e le altre parti sociali), probabilmente staremmo commentando un’altra storia”.