Boccardo (Uil): dalla regione un Bilancio previsionale di circostanza che dimentica il lavoro

Si è svolta nella mattinata di martedì l’audizione in Prima Commissione Consiliare dei rappresentanti delle parte sociali sul bilancio della Regione Molise. A margine della seduta, Tecla Boccardo ha affermato: “Siamo delusi da questo Bilancio in quanto rappresenta un atto burocratico, un adempimento obbligatorio, piuttosto che un vero strumento di programmazione intorno ad un’idea forte che miri alla crescita economica, sociale e occupazionale della Regione Molise. Tra le righe, solo qualche spiraglio d’idea o d’intervento, senza però che traspaia qual è l’orientamento di fondo dell’azione politica e amministrativa regionale. Più che per quello che contiene, infatti, è deludente per ciò che non è previsto. Innanzitutto, in una fase così importante e delicata per il Molise, manca il raccordo con la programmazione dell’Area di Crisi. A testimonianza di questo, le “prudenti” previsioni di crescita nella relazione a corredo del documento, un’attenzione ai risparmi delle voci di spesa che non sembra essere la stessa che si presta alla garanzia della qualità e dell’efficienza dei servizi per i cittadini, che si limita a dichiarazioni di principio” Ha poi proseguito il Segretario UIL: “E’ necessario prevedere investimenti e risorse aggiuntive da destinare alla lotta contro la povertà che in Molise è in aumento. Proprio per questo riteniamo che il finanziamento destinato all’inclusione sociale sia sottostimato rispetto alle reali esigenze. Inoltre, è necessaria una rivisitazione dei meccanismi e dei requisiti che misurano il grado di povertà dei cittadini, ancorandoli a criteri di maggiore equità nell’assegnazione del contributo per la lotta alla povertà, poiché le famiglie mononucleo risultano particolarmente penalizzate. Sulle politiche attive, invece, la UIL chiede di portare l’attuale decontribuzione del 40% prevista per le nuove assunzione al 100% attraverso un finanziamento regionale aggiuntivo per stimolare la creazione di nuovi posti di lavoro a favore dei giovani, così come avvenuto in altre Regioni che hanno scommesso sulla crescita occupazionale. Anche perché, non dimentichiamolo, l’equazione è sempre la stessa meno lavoro è uguale a meno entrate per le casse regionali! Ci aspettiamo, dunque, maggiori sforzi a favore dello sviluppo e della competitività del territorio!

Passando al tema sanità, invece, siamo preoccupati per la riduzione della previsione di spesa nel prossimo triennio, soprattutto considerando l’ulteriore taglio previsto dal livello nazionale. Senza un piano di eliminazione degli sprechi queste riduzioni si tradurranno in ulteriori tagli lineari ai servizi sanitari pubblici destinati alla collettività, con il rischio di scendere al di sotto dei livelli minimi indicati dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.

Altro tema non sufficientemente approfondito, è quello che interessa le società partecipate. Sarebbe interessante, difatti, capire le scelte che si stanno facendo relativamente ad esse, non solo sotto il profilo della ricaduta occupazionale ma anche ai fini della garanzia della continuità dei servizi pubblici offerti alla collettività. Ad oggi, purtroppo, sono tanti i lavoratori mandati a casa! Nel pubblico impiego, invece, occorre dare risposte e certezze ai lavoratori delle Province, della sanità, dell’indotto e degli enti razionalizzati a seguito della riforma della P.A..

Certo molte scelte sono imposte dal Governo centrale e il Bilancio è ingessato da mutui trentennali determinati da gestioni lontane, ma quelle della UIL, prosegue Boccardo, non sono richieste impossibili da realizzare sul piano economico. La strada resta sempre la stessa, ossia aggredire la spesa pubblica improduttiva, a iniziare dai costi diretti e indiretti della politica che sono aumentati e non diminuiti, rivedendo alcune voci della spesa pubblica, così da razionalizzare ed efficientare la macchina amministrativa regionale. Proprio a riguardo, ci lascia perplessi la creazione di nuovi organismi consultivi e di controllo proprio mentre si parla si semplificazione.

Queste le prime impressioni della UIL, -ha concluso Boccardo,- dopo una discussione breve, come al solito impostata con un metodo sempre meno inclusivo che non permette nessun genere di modifica a un documento preconfezionato e che viene inviato ad horas. Chissà se la Regione Molise condividerà con noi ed in tempo utile, la documentazione afferente il Patto per il Sud che dovrebbe vedere a breve l’arrivo in Molise del Premier Renzi per la sua firma!

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