“Mi spaventa l’idea di un Molise che campa solo d’impiego pubblico (peraltro sempre più risicato), di quel poco che è il turismo non programmato, di terziario e servizi di medio-piccole dimensioni, di edilizia in perenne crisi, di qualche prodotto enogastronomico di qualità e poco altro. La nostra comunità non tira avanti solo con quei redditi, con i quattro soldi degli ammortizzatori sociali, con un po’ di lavoro nero. Anche da noi serve il manifatturiero, serve l’industria.” Ed ecco l’accusa di Tecla Boccardo, leader della UIL Molisana: “E’ necessaria una politica industriale regionale da concepire, condividere, programmare e coniugare con le politiche di occupabilità. Non trovo nemmeno traccia del problema nei dibattiti della politica. Non vedo, infatti, molto impegno nel definire una politica industriale che sia coerente con il nostro territorio, la sua orografia, le sue tradizioni produttive. Non si sta facendo abbastanza per attirare investimenti e aiutare imprenditori che vogliono allargare siti produttivi (è il caso recente di aziende chimiche ostacolate nell’espansione da sindaci e comunità). Lo stesso caso della FCA di Termoli, che pure vede aumentare la produzione e gli occupati, sembra più il risultato della politica di un’azienda multinazionale che la riuscita di una strategia regionale che, purtroppo, non c’è ancora (se mai c’è stata).”
“Serve l’industria perché la ricchezza va creata prima ancora di pensare a come distribuirla equamente. Non penso a cattedrali nel deserto ma, anzi, a siti produttivi che creano un indotto di qualità, con la nascita di imprese artigianali, di servizi per il trasporto e la logistica, di strutture che distribuiscono servizi e realizzano il commercio. Penso che, anche in Molise, sia necessaria una nuova politica industriale basata sulle tradizioni produttive coniugate con l’innovazione tecnologica, su investimenti correlati con la qualificazione e la formazione delle persone. Serve rilanciare, anche da noi, la capacità di ‘fare impresa’, senza la quale non c’è futuro economico, occupazionale e sociale.”
“La vicenda Gam – a parere di Boccardo – va inquadrata in questo contesto. Occorre far ripartire la filiera avicola non solo per salvare le centinaia di posti di lavoro, non mandare disperso l’indotto, non desertificare quella splendida porzione di territorio. È necessario agire con determinazione per trovare nuovi investitori, adeguatamente sostenuti da politiche regionali, perché il Molise intero ha bisogno di quell’industria dell’agroalimentare. Ora le condizioni ci sono tutte: le opportunità dell’area di crisi che proprio di lì passa, la destinazione delle cospicue risorse del PSR, gli atti del tribunale, i bandi.”
“Il sindacato è stanco del mero compito di firmare cig e mobilità, con gli ammortizzatori alla Gam che coprono parzialmente i redditi dei lavoratori fino alla fine dell’anno.” La rivendicazione del Segretario generale della UIL: “Vogliamo dalla Regione iniziative propositive e concrete per uscire dalla crisi, a partire dalla rivitalizzazione dell’industria ‘del pollo’. Non ci basta più sapere di possibili interessi per la Gam da parte d’industriali volta per volta cinesi o brasiliani, tedeschi o nazionali. Le nostre maestranze esperte e capaci hanno bisogno di risposte forti e autorevoli, fornite in modo esplicito e realizzate in tempi certi. Ma, ancora di più, il Molise intero ha urgenza di una politica industriale e dell’agro alimentare che proponga un nuovo modello di sviluppo, realizzi progetti, che crei ricchezza, che dia garanzia ai padri da rioccupare e offra opportunità occupazionali ai loro figli.”
“Non staremo, come UIL molisana, inermi ad attendere due mesi per capire se qualcuno è disponibile ad affittare capannoni ed impianti della Gam, magari comprandoli fra pochi anni a prezzo di realizzo. Non passerà giorno – assicura Boccardo ai lavoratori, agli amministratori locali, all’intera comunità molisana – che non ricorderemo alla politica che dalla Gam, da quanto di serio si farà per far ripartire la filiera agro alimentare, all’interno di un più ampio progetto di politica industriale, passa il futuro del Molise.”