“Quando riparte l’edilizia, si mette in moto l’economia, si sveglia il territorio.” Ne è convinta Tecla Boccardo, leader della UIL Molisana, che aggiunge: “Chiunque ha l’obiettivo di rilanciare la produzione, creare nuovi posti di lavoro, trasformare gli ammortizzatori sociali in buste paga, far girare il denaro, accrescere il benessere delle persone e salvaguardare la coesione sociale, deve concentrare sforzi e iniziative a favore del settore edile.”
“Sono contenta che il Consiglio regionale svolga una sessione tematica su questo settore importante dell’economia molisana – commenta Boccardo – perché c’è davvero la necessità di prendere collettivamente coscienza dei problemi e di una salutare scossa. Le aziende che vantano crediti vanno pagate al più presto, quelle che stanno lavorando devono avere certezza degli impegni finanziari. I lavoratori occupati devono regolarmente riscuotere le loro competenze e altrettanto tutti i fornitori e gli operatori economici dell’indotto. Occorre però investire perché le debolezze del nostro territorio vengano superate e non può che essere il settore dell’edilizia a soccorrerci, con la capacità degli imprenditori e la professionalità dei lavoratori: dobbiamo mettere in sicurezza le scuole e risanare i centri storici, dobbiamo terminare la ricostruzione post terremoto e prevenire il dissesto idrogeologico, dobbiamo sistemare le disastrate strade e valorizzare i tratturi anche in funzione turistica, … a questo fine dobbiamo assicurare investimenti pubblici e favorire gli investimenti privati.”
Non molto diversa la ricetta che i sindacati FenealUil Filca-Cisl Fillea-Cgil presentano a Roma, ironia della sorte in contemporanea con il Consiglio regionale monotematico, convocando i quadri dirigenti ed i militanti della categoria dell’edilizia. Con lo slogan “UnitiXil Futuro” i segretari generali delle categorie, Panzarella, Turri, Schiavella (ma ci saranno anche Camusso Furlan Barbagallo) avanzeranno le richieste e le iniziative unitarie del sindacato.
“Prima di tutto il lavoro e gli investimenti per far ripartire il settore: avvio di 25 opere prioritarie, su cui nelle prossime settimane saranno costruite singole vertenze su scala regionale con l’obiettivo di ottenere l’immediata apertura o la prosecuzione dei cantieri, in piena trasparenza, sicurezza, legalità.” Dai sindacati inoltre la richiesta di “rafforzare la qualità del lavoro – che la crisi ha reso sempre più frammentato e irregolare – contrastando il falso lavoro autonomo ed escludendo i voucher nell’edilizia, ripristinando il DURC nella sua originaria formulazione ed introducendo norme specifiche per la qualificazione di impresa ai fini dell’accesso al mercato privato, potenziando i controlli e le sanzioni in materia di sicurezza sul lavoro.”
“C’è poi – ricorda Boccardo – la questione pensioni: aprire subito un tavolo con Governo e Inps sul tema dell’uscita flessibile a 62 anni indipendente dai contributi e senza penalizzazioni, per un settore particolarmente penalizzato dalla legge Fornero, dove pesa enormemente l’usura fisica… perché i lavori non sono tutti uguali, così come non è la stessa l’aspettativa di vita.”
I sindacati rilanceranno la centralità della contrattazione. Dopo i positivi rinnovi del Contratti nazionali del Cemento e dei Laterizi e l’avvio dei tavoli dei Lapidei e del Legno – Arredo, i sindacati sono al lavoro per la piattaforma dell’Edilizia. Ecco gli obiettivi: “Vanno armonizzati e semplificati i diversi contratti con l’obiettivo di garantire ai lavoratori uguale dignità delle prestazioni contrattuali, occorre valorizzare i contratti integrativi e puntare ad un contratto di secondo livello regionale, è urgente estendere il perimetro dei diritti anche ai lavoratori autonomi e assumere il contratto di cantiere come strumento di contrattazione inclusivo, per omogeneizzare le tutele e le contribuzioni di tutti gli addetti che operano nei cantieri in materia di sicurezza e formazione e indipendentemente dal tipo di contratto applicato.”
“Considero particolarmente significativo il percorso unitario fra le tre Organizzazioni sindacali – chiosa il Segretario generale della UIL Molise – e la capacità, a livello molisano, di trovare un percorso condiviso con i datori di lavoro del settore fino a costruire un elenco di richieste e di sollecitazioni ai decisori politici ed agli amministratori regionali e locali. Che non potranno certo, né a Roma né in Molise, girare la testa dall’altra parte: è in gioco la salute dell’importante settore economico, la ripresa del Paese, il benessere di tutti.”