Un ulteriore periodo di ammortizzatori sociali per i lavoratori della GAM: le notizie che giungono dalla Commissione bilancio del Senato della Repubblica sono buone per diverse ragioni.
Anzitutto per la condizione personale e familiare, economica e psicologica di ognuno di questi lavoratori che già vedevano lo spettro della mancanza di reddito.
In secondo luogo perché dal Governo e dal Parlamento, grazie anche alla tenacia del senatore Ruta, c’è una risposta eccezionale ad una situazione davvero non consueta: prima che la produzione possa riprendere serve ancora molto tempo e tutti gli strumenti, soprattutto quelli determinati dal riconoscimento dell’area di crisi complessa, vanno utilizzati per tamponare la situazione e per riprogettare in modo convincente il futuro attorno ad un’idea forte.
Inoltre, ancora una volta, si conferma che l’azione concertata e condivisa, con la mobilitazione del sindacato, con l’azione dei parlamentari e con il sostegno degli amministratori regionali, può far trovare soluzioni. È successo due giorni fa per la questione della zone a fiscalità agevolata (ZES), è accaduto in queste ore per la Gam, deve avvenire anche per assicurare un futuro ai dipendenti dello zuccherificio, per stabilizzare i tanti precari della pubblica amministrazione, per riprogrammare e sostenere la ripresa economica, occupazionale e la tenuta sociale del nostro territorio.
Se tutto questo è vero e la valutazione è condivisa, avanzo una proposta concreta.
Il 7 agosto di tre anni fa venne firmata con il massimo della ufficialità un’intesa fra le amministrazioni regionale e comunali, fra le parti sociali di ogni tipo e natura, fra tutti i soggetti vivi della nostra società, dal titolo impegnativo:”Iil Molise che non si arrende”. Da quel documento discese l’impegno di ognuno, per quanto di propria competenza, che ha portato al riconoscimento dell’area di crisi complessa.
Rivediamoci, tutti assieme, il prossimo 7 agosto, non per un momento celebrativo ma per ribadire l’impegno comune a far si che il nostro territorio possa risollevarsi (utilizzando tutte le opportunità che oggi ci sono tra aree di crisi e fondi europei, tra ZES e patto per il Molise, tra decreto per il Sud e specifiche dotazioni finanziarie per la sanità e la viabilità).
Dobbiamo imparare ad incontrarci più spesso, a confrontare idee e progetti, ad assumersi responsabilità, a darci reciproco affidamento.
Le strategie possono essere diverse, ma un raccordo è indispensabile. Per non vanificare il raggiungimento possibile di obiettivi che di certo sono comuni: il benessere dei molisani, la creazione di opportunità di lavoro, la stessa esistenza autonoma della nostra realtà regionale.