Boccardo (UIL): a Roma si sana ciò che in molise non si sistema, oggi la Sanità

“L’avevamo detto: occorre portare a Roma le tante emergenze e le troppe vertenze sulle quali in Molise si chiacchiera tanto senza risolvere quasi nulla.” Questo il commento a caldo di Tecla Boccardo, leader della UIL molisana, alla notizia dell’annunciato ritiro del decreto del commissario n°63/2016 che ha creato allarme in tutte le strutture accreditate della sanità e fra la popolazione.

“L’interesse della UIL, è in assoluto la garanzia dei livelli di assistenza di qualità e la salvaguardia dei livelli occupazionali, innanzitutto attraverso un’adeguata offerta sanitaria pubblica e il sostegno di quella accreditata, in un contesto fragile come quello della sanità molisana fortemente ridimensionata e ridotta all’osso. La logica dei tagli lineari (e dei risparmi ‘a posteriori’ come si sarebbe voluto fare) non può prevalere nel momento in cui deve concretizzarsi il percorso di integrazione funzionale tra il sistema pubblico e quello accreditato.”

Senza un vero investimento sul territorio la UIL è convinta che il debito si riprodurrà ancora più velocemente. “E le risorse davvero si possono trovare agendo su alcuni bubboni della nostra sanità. Un esempio per tutti è la mobilità passiva (cioè il fatto che i molisani vanno altrove a farsi curare ‘e la Regione paga!’): dieci milioni di euro sono i costi aggiuntivi della mobilità passiva, soldi sottratti alla sanità molisana, ricchezza portata in altre Regioni, posti di lavoro persi qui e realizzati altrove. Queste risorse devono restare in Molise e finanziare i servizi essenziali, i progetti di investimenti tecnologici, l’innovazione e l’integrazione pubblico-privato accreditato. Anche le risorse risparmiate con la chiusura degli ospedali minori vanno utilizzate per potenziare la medicina sul territorio e il sistema sanitario, piuttosto che buttarle nel pozzo profondo della spesa corrente. Su voci di questo tipo occorre agire, altro che tagli lineari che tentano di risolvere, peraltro solo temporaneamente, il problema del pareggio di bilancio.” Questa l’analisi e la critica sostanziale della UIL. “Vanno utilizzate tutte le opportunità,anche quelle offerte dai fondi comunitari: l’obiettivo 11 dei fondi strutturali, consente di integrare le magre risorse regionali proprio in direzione della realizzazione delle Partnership strategiche pubblico-privato”.

“Per evitare il circolo vizioso di tagli per recuperare le perdite, tagli che poi mettono in crisi il sistema, come UIL siamo convinti che la vera riforma non è solo l’ospedale unico, ma è un “sistema a rete unica” che pone al centro la presa in carico del cittadino in tutte le fasi della vita, per garantire prima la salute e poi la cura, in un percorso in cui il medico di medicina di base deve avere ruolo fondamentale. È in un ‘sistema a rete’che si realizza una vera simbiosi tra pubblico e privato accreditato (strumento utile anche per rinnovare la rete ospedaliera e la dotazione tecnologica), che rafforza complessivamente la sanità molisana, limita la mobilità passiva, implementa la medicina sul territorio e sostiene la permanenza a casa delle persone anziane attraverso una nuova rete integrata di teleassistenza sanitaria, spostando strutture e servizi dall’ospedale al territorio.”

La decisione di ieri, assunta per l’appunto a Roma, di ritirare il decreto commissariale è stata, secondo Boccardo, una scelta di buon senso. “Ora vogliamo vedere lo stesso buon senso applicato qui in Molise per modificare la bozza di programmazione di organizzazione aziendale. Il sindacato, cui spetta di discuterne nel merito, ancora una volta è stato coinvolto all’ultimo minuto, il che renderà difficile realizzare un confronto vero e propositivo, considerati i tempi stretti per la sua definizione. Come UIL, detto in breve, crediamo che non porti molto lontano e che non affronti i problemi veri né sia in grado di riprogettare complessivamente il sistema sanità molisana. Noi siamo pronti a discutere nel merito tutte le scelte ma, attenzione, o il confronto vero si fa qua, con il coinvolgimento dei soggetti sociali rappresentativi, o siamo pronti ad innalzare lo scontro, anche portando nuovamente a Roma e alla ribalta nazionale l’insensatezza di alcune scelte molisane, l’emergenza della sanità molisana, l’inadeguatezza della classe politica.”

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