Boccardo: “Gli operatori sanitari sono esposti alla violenza, occorre investire in prevenzione e per il controllo.”

Riceviamo e pubblichiamo

La notizia, questa volta, è che non c’è una notizia specifica da commentare. Ma vorremmo proprio evitare di prendere la parola o la penna in occasione di una aggressione che prima o poi, ancora una volta, registreremo a carico degli operatori sanitari.” Mette le mani avanti Tecla Boccardo, leader della UIL molisana, a fronte dei dati sulla violenza sul luogo di lavoro registrati in Italia che dimostrano come molto deve essere fatto per fermare un fenomeno dilagante.

Svariate volte abbiamo denunciato le tante, troppe aggressioni che stanno avvenendo nei confronti dei dipendenti del Pubblico Impiego, il 30% delle quali compiute verso gli operatori sanitari. Ancora più allarmante il dato secondo il quale le vittime principali sono donne – ricorda la Segretaria generale –Conosciamo bene i motivi principali di tale violenza, che condanniamo con forza, scaturita dall’insoddisfazione dell’utente verso alcuni servizi, dai pronto soccorso con le lunghe attese sino all’area territoriale ed ai presidi sanitari periferici non proprio adeguati alle necessità dell’utenza.”

Per tutelare questo personale vittima delle gravi carenze organizzative, economiche e strutturali del sistema, occorre un concreto potenziamento del servizio sanitario, dagli investimenti alla valorizzazione del personale impiegato, sino allo sblocco del turn over e la fine della precarizzazione, elementi che riteniamo essere tra le cause principali di tale situazione. Ma, se pensiamo alle guardie mediche notturne esposte a rischi,reputiamo necessario anche qualche deciso investimento in tecnologie: un sistema di video citofono, una telecamera come deterrente nei confronti dei male intenzionati, una ronda notturna efficace, il collegamento diretto con le forze dell’ordine pronte ad intervenire. Nei nostri ospedali – denuncia ancora una volta la Boccardo – mancano le guardie giurate che, insieme ai sorveglianti, possono realizzare quella rete di controllo necessaria alla tutela degli utenti e dei medici ed operatori sanitari. Occorrono anche accorgimenti a tutela del personale che si reca a fare visite domiciliari particolarmente delicate o in territori ad alto rischio di violenza.

Da poco è stato predisposto il nuovo Contratto per il comparto Sanità, dove finalmente si interviene anche sulla questione del turn over, dei precari e della sicurezza nei posti di lavoro. Un risultato che ci rende orgogliosi, nella consapevolezza, però, che tutto questo deve essere accompagnato da una vera politica della sicurezza. Infine – conclude Boccardo – chiediamo con forza di intervenire con fermezza adottando una politica aziendale di tolleranza zero nei confronti di queste aggressioni.” 

La Segreteria Generale

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