Si moltiplicano le proteste contro la costruzione della centrale a biomasse nell’area di Campochiaro e il dibattito diventa sempre più incandescente. Più volte, noi dell’IdV Molise, abbiamo espresso la nostra linea in merito alla questione energia tenendo conto non solo degli impianti a biomasse ma anche di quelli fotovoltaici ed eolici. Va precisato, infatti, che, a livello di produzione energetica, il Molise registra un forte surplus che lo colloca molto al di sopra dell’obiettivo stabilito dall’Unione Europea riguardo all’ approvvigionamento derivante da fonti energetiche alternative. Questo è dovuto ad una situazione di vuoto normativo nell’ambito del quale l’attuale governo regionale è subentrato, di non facile gestione . La nostra regione si caratterizza, infatti, non solo per la presenza di tre centrali a biomasse situate a Montenero di Bisaccia (1MW), Termoli (14MW) e Pozzilli (11MW), ma anche per il funzionamento di una ventina di impianti idroelettrici e tre centrali a turbogas, senza contare gli impianti eolici e fotovoltaici. Il tutto è dovuto ad un modo approssimativo e frettoloso con cui, in passato, sono state rilasciate autorizzazioni per la realizzazione di impianti di piccola, media e grossa taglia, senza disporre, però, di un piano energetico capace di monitorare il fabbisogno energetico, la produzione di tutti gli impianti e la destinazione dell’eventuale surplus.
In merito alla conseguente questione ambientale, va detto che in agosto la Regione ha avviato un piano di zonizzazione per verificare lo stato dell’aria, quantificando la presenza di agenti inquinanti. Un monitoraggio che occorrerebbe promuovere anche nell’area del Matese al fine di fornire elementi utili a informare e le popolazioni, dando ai cittadini risposte oggettive e scientifiche rispetto alle legittime preoccupazioni.
Ciò posto, e chiarito che l’Italia dei Valori è a favore delle centrali di piccola taglia, ma crediamo sia necessario un distinguo per quanto attiene all’area matesina che essendo a forte vocazione agroalimentare, paesaggistica e con la vicinanza di un’oasi wwf, avrebbe diritto ad un’altra forma di sviluppo che tuteli, magari anche attraverso l’istituzione di un Parco del Matese, il territorio. Attendiamo ora il pronunciamento del Tar ma va da sé che un eventuale procedimento di revoca dovrà comunque tutelare la Regione Molise senza esporla a penali, nel rispetto della legalità e della tutela ambientale.
Il Coordinamento Regionale IdV Molise