La sostenibilità ambientale e territoriale è alla base delle adeguate valutazioni di qualunque insediamento umano ed industriale sul territorio” è la considerazione di base della Coldiretti Molise, che ha partecipato con una delegazione di soci alla manifestazione contro i due impianti a biomasse nell’area matesina, svoltasi a Bojano il 28 settembre scorso. I Consigli Direttivi di Coldiretti Molise e della Provinciale di Campobasso hanno evidenziato che la contrarietà non è, naturalmente, alla valorizzazione dei residui legnosi per fini energetici, che sono un contributo ad una gestione corretta dei boschi e che è un’efficace piano di azione per proteggere il territorio. I microimpianti di produzione di energia rinnovabile da biomasse, se gestiti direttamente da agricoltori, hanno ricadute positive sia sul mondo agricolo che sull’ambiente, con impianti aziendali o collettivi che, anche grazie alle nuove tecnologie, possono agevolare lo smaltimento biocompatibile dei liquami o residui di lavorazioni agricole.
Coldiretti Molise si dichiara, invece, contraria ai progetti non sostenibili, che non ci danno rassicurazioni sulla fonte di approvvigionamento di ciò che l’impianto stesso va a bruciare. Se il fabbisogno dell’impianto è diverso dalla reale e sostenibile offerta dei residuati agricoli del territorio, è lecita la preoccupazione, se non il sospetto, che la materia prima combustibile possa arrivare da lontano con grosse difficoltà ad essere adeguatamente tracciata, facendo venir meno quell’iniziale premessa di sostenibilità ambientale e ricaduta economica sul territorio attraverso il coinvolgimento di aziende agricole ed agroforestali.
Biomasse nel Matesa, l’analisi di Coldiretti Molise
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