Gli avvocati Giuseppe Ruta, Margherita Zezza e Massimo Romano, legali difensori dei Comuni e degli imprenditori agroalimentari che hanno presentato, nei mesi scorsi, i ricorsi al Tar Molise avverso le autorizzazioni rilasciate dalla Regione per la realizzazione delle centrali a biomasse nel Matese, commentano la notizia dell’annullamento in autotutela dei provvedimenti. “Dopo mesi finalmente la Regione si accorge dei gravissimi vizi di legittimità censurati nei ricorsi e torna sui suoi passi. L’annullamento in autotutela, disposto nella giornata di ieri dal Servizio energia, conferma la fondatezza di quelle censure: gravi carenze progettuali, documentali ed istruttorie; mancata valutazione dell’incidenza cumulativa degli impianti sull’ambiente; omessa acquisizione di ogni parere sismico; riscontata assenza di qualsivoglia piano di approvvigionamento della biomassa; inattendibilità della valutazione d’incidenza in quanto attestata dal ‘controllato’, ossia dal legale rappresentante della ditta” – spiegano i legali.
“A fronte di tali e tante palesi illegittimità, tutte puntualmente censurate nei ricorsi presentati al Tar per conto dei Comuni e delle popolazioni, resta da capire come sia stato possibile che la Regione abbia proceduto al rilascio delle autorizzazioni senza accorgersene. Si spera, a questo punto, che vengano accertate le responsabilità, sia alla luce delle azioni risarcitorie preannunciate dalle ditte, sia per capire chi risarcirà i cittadini e gli amministratori comunali che sono stati costretti a presidiare personalmente e fisicamente l’area per giorni e notti per difendere il territorio, subendo talvolta la denigrazione gratuita da parte di esponenti politici che hanno dapprima provato a sminuire e ridicolizzare le ragioni della protesta, salvo a dover prendere atto, dopo mesi, dell’assoluta fondatezza di tutto quanto detto per tempo.
Ancora una volta i cittadini e gli amministratori locali pongono rimedio alle distrazioni e alla superficialità della classe politica. E’ stato, infatti, solo grazie alla mobilitazione sociale ed al tempestivo interessamento dei Sindaci che si è evitato un ennesimo atto di aggressione al territorio e all’ambiente: senza quella protesta oggi le centrali sarebbero già in funzione, nonostante gli evidenziati gravissimi vizi di legittimità di cui più di qualcuno stranamente non si era accorto…”
Giuseppe Ruta
Margherita Zezza
Massimo Romano