“Puntare sul biologico quale elemento di valorizzazione delle risorse territoriali. Il paesaggio agrario molisano valido punto di partenza per far riemergere tutte le potenzialità economiche, sociali e culturali della regione”.
Su queste fondamenta si basa il progetto di bio distretto presentato domenica 12 novembre a Campobasso, nell’ambito dell’iniziativa “Mercato contadino e artigiano”, presso l’antica struttura di via Monforte.
“Si può parlare di bio distretto – ha spiegato Vincenzo Vizioli, presidente nazionale di AIAB – (organizzazione che promuove il modello biologico per la gestione etica sostenibile ed ecologica dei territori) quando la consumazione di cibo bio è preponderante rispetto a quella di non bio. Ma vuol dire altresì creare una rete di servizi e di assistenza tecnica a supporto delle aziende operanti in una determinata area omogenea. Le fattorie didattiche e sociali, i mulini, i pastai ed ogni altra attività idonea a promuovere il territorio possono rientrare in un bio distretto e offrire un prodotto di qualità, fattore di richiamo anche turistico”.
“Ma un bio distretto non è solo alimentare – ha aggiunto il sindaco di Larino, Vincenzo Notarangelo – può comprendere le tradizioni locali. In tal senso si potrebbe pensare alle “Carresi” o alla sfilata dei Misteri. Il progetto del 19esimo bio distretto, denominato dei “laghi frentani” nasce da un accordo con gli amministratori di Larino, Casacalenda e Bonefro. E si estende ad altri 14 comuni nella zona del Basso Molise. La più sana dal punto di vista ambientale, ma vittima di un graduale e vistoso spopolamento. Allora dare un futuro a questa regione – ha incalzato Notarangelo – significa scommettere sul rilancio dell’agro/pastorizia e riscoprire quella sacra ospitalità che caratterizza la nostra gente nell’accoglienza dei visitatori”.
Andrea Albino, titolare di un’azienda agricola, crede fermamente nella produzione ecosostenibile. “Dobbiamo convincere i nostri agricoltori ad abbandonare l’agricoltura convenzionale – ha rimarcato – smentendo il pregiudizio che col biologico i redditi siano inferiori e considerando che la minor produzione ricade a beneficio della qualità. Se, dunque, si riuscisse a coniugare l’esigenza dei produttori di trovare dei mercati locali e quella dei consumatori sulla sicurezza alimentare, ad un prezzo equo – ha concluso Albino – il Molise potrà svoltare”!
Rossella Salvatorelli