Quello di sabato sera al Move di Campobasso, resterà per parecchio tempo un evento nei ricordi degli amanti della musica da Club.
Il Dj-Set di Bill Brewster, il critico-collezionista inglese, ha infatti catturato letteralmente le tantissime persone,oltre quattrocento, che sono accorse presso il locale campobassano per gustare la sua selezione musicale.
Una scaletta indovinata, quella di sabato, dove Simone Sala, accompagnato dalla sua straordinaria sezione ritmica, ha acceso il pre-serata con velocissimi e precisissimi ritmi latini, in un excursus di brani perfettamente eseguiti dai tre.
Ad aprire la strada a Brewster, poi, ci ha pensato il selezionatore campobassano, Flavio Liguori, che con un ottimo set durato circa un’ora, ha pian piano fatto crescere il volume fino a quando sul palco è salito lui, Bill.
Un uomo dal viso simpatico, che non richiama esattamente un uomo della notte.
Scambiando con lui qualche battuta, prima del suo set, ha affermato di essersi trovato davvero bene a Campobasso, in termini di calore e di ospitalità e non ha nascosto sorpresa nel vedere un pubblico così vasto in un genere di serata notoriamente meno affollata per antonomasia.
Naturalmente, oltre all’affetto del pubblico, Brewster ha anche elogiato la nostra enogastronomia che lascia sempre un segno positivo negli ospiti internazionali che passano da queste parti.
Tornando all’evento, la selezione dell’ospite è durata circa due ore ed ha catturato l’attenzione degli appassionati per le scelte musicale, per la scaletta dei brani selezionati e per le sonorità utilizzate.
Nell’occasione, poi, è stato presentato in gran parte anche l’ultimo lavoro discografico dell’autore, After Dark che tantissimo apprezzamento sta riscuotendo in tutta Europa.
In sintesi, tanta raffinatezza che soltanto un grande professionista sa regalare a chi corre ad ascoltarlo in un vero e proprio evento, non in una semplice serata da discoteca.
Soddisfazione a margine della serata è stata espressa dagli organizzatori Francesco Di Marzo, Antonio Tesone e Flavio Liguori.
“Eravamo convinti che il nome di Brewster avrebbe avuto successo anche in una città che adesso comincia ad avvicinarsi al clubbing in maniera più convinta.
Non potevamo poi sperare in risultato migliore, considerato il numero di amici ed appassionati che sono venuti a trovarci al Move per ascoltare alcune ore di ottima musica.
E non ci riferiamo soltanto al set del nostro ospite, ma anche a Simone Sala ed al suo trio che hanno letteralmente fatto scintille nel loro concerto di apertura.
Il risultato di sabato ci rende comunque felici e ci auguriamo che sempre più locali campobassani in futuro orientino le loro scelte artistiche e le programmazioni, guardando con attenzione anche a dei nomi meno noti ma che portano con sé un know-how artistico e musicale di livello internazionale.