Quello del 14 dicembre al Move di Campobasso rappresenterà certamente uno degli eventi di maggior rilievo nel capoluogo del periodo natalizio. Un appuntamento che tutti gli appassionati della dance non si faranno scappare. Ma attenzione, il termine dance deve, questa volta, assumere una connotazione diversa da quella che è l’accezione standard del termine. La precisazione è doverosa quando il “soggetto” in questione è Bill Brewster. Di Brewster si potrebbe parlare come scrittore ed autore, considerato che si è prodotto in tre libri, tra cui spicca Last Night a DJ Saved My Life: The History of the Disc Jockey, scritto a 4 mani con Frank Broughton nel 2000.
Attualmente, comunque, la maggiore attività a cui Brewster si dedica è proprio la critica e la recensione musicale attraverso il portale Djhistory, da lui fondato assieme Frank Broughton, luogo divenuto di incontro e discussione virtuale, nonché punto di riferimento per tantissimi professionisti e dj. Dell’evento ne abbiamo parlato con i tre amici che lo hanno ideato ed organizzato: Francesco Di Marzio, Flavio Liguori ed Antonio Tesone. Tre giovani molisani, impegnati quotidianamente in differenti attività, ma accomunati dalla passione per la buona musica e per i dj-set di alta qualità.
Innanzitutto chi è Bill Brewster?
Brewster è un personaggio unico nel suo genere. Non un semplice dj o selezionatore, ma giornalista, cantautore, scrittore, esperto di musica a vario livello e soprattutto ossessionato collezionista vinili da quasi mezzo secolo, tanto da diventare probabilmente il maggiore d’Inghilterra. E sarà stato proprio questo aspetto del suo essere eclettico che lo ha portato ad essere ciò che è oggi, in termini di competenza, oltre che di grande carisma e popolarità.
Come mai allora proponete un suo dj-set in Molise?
Tutto nasce per una casualità. Da appassionati del genere abbiamo ascoltato tutti e tre il suo ultimo disco “After Dark”, la cui copertina richiama anche la locandina dell’evento, rimanendone estremamente colpiti dalle sonorità, dal gusto e dai colori di quel lavoro.
Una selezione di tracce, anche datate, selezionate e mixate da Brewster, ma che non conoscevamo affatto, poi proposte in una maniera così intelligente ed originale tanto da renderle tutte, davvero tutte, stupende. Un disco, After Dark, che rappresenta per gli appassionati una perla della musica da club.
Veniamo all’evento in sé. Perché voi tre che nella vita non lavorate nel mondo della notte avete organizzato e proposto questo dj-set?
Proprio per dimostrare che degli amici, legati da amicizia e passione, possono creare un buon evento quando trovano la collaborazione di un locale. Tutto qua. Il nostro desiderio di ospitare Brewster a Campobasso è stato sostenuto dalla proprietà del Move e dallo staff che il sabato sera organizza la serata Deep-Movement. Naturalmente senza il sostegno e la fattiva partecipazione dei titolari e della direzione artistica questa “festa” non ci sarebbe stata.
Veniamo al pre: Simone Sala, il nostro ottimo pianista, che ruolo avrà nello specifico?
Ascoltando Brewster e le sue contaminazioni, la sua fantasia, il suo estro, quando abbiamo ragionato sul pre-serata abbiamo immediatamente pronunciato il nome di Sala all’unisono. Simone, con il suo trio di latin-jazz, creerà quell’atmosfera e produrrà quelle sonorità che il dj ospite proporrà dopo il suo concerto.
Insomma, per dirla in una parola, sono due crossover, ognuno nel suo campo. Antonio, Flavio e Francesco, possiamo aspettarci ancora qualche vostro intervento nella notte del capoluogo?
Il discorso è un altro. Come noto Campobasso non brilla in quanto ad organizzazione di eventi, eccetto che in qualche serata piuttosto consolidata. Con questa ospitata, nel nostro piccolo, abbiamo voluto contribuire alla causa, godendo del sostegno del Move e del suo staff, testimonianza che collaborando e non combattendo una piccola guerra di quartiere, anche tre amici possono sostenere un evento che sia musicale, ma anche più genericamente culturale.
Non siamo agenti, tanto meno proprietari di locali, quindi sul futuro non possiamo dire nulla, ma qualora il 14 dicembre Brewster avrà il successo che merita, chissà che non si possa replicare con un qualcosa di ancora più importante.
M.A.