Ancora un nuovo evento B-Side della XI Edizione della Biennale dell’Incisione Italiana Contemporanea “Domenico Fratianni. Saremo con Loretta Secchi, storica dell’arte, professore di Educazione Estetica per l’Integrazione (UniBo). Con una delle più riconosciute esperte di didattica museale per non vedenti e con lei esploreremo le sottili connessioni fra il tatto e la vista, fra il segno incisorio, la luce e il buio della stampa e le diverse vie di accesso alla conoscenza del mondo sensibile nell’arte.
Vederci chiaro, essere illuminanti o avere un’illuminazione, far luce: quando ci riferiamo alla comprensione intellettiva usiamo parole che rimandano alla vista. Quando parliamo di qualcosa che permane nel tempo o nella memoria, invece, usiamo espressioni che rimandano al tatto: ho lasciato il segno, sei stato incisivo. Eppure noi, per conoscere il mondo, usiamo tutti e cinque i sensi. Che ruolo ha il tatto nella nostra vita e in cosa è diverso rispetto alla vista? Cosa ci possono insegnare il tatto, l’incisione e la stessa cecità sulla vista e sulla nostra mente? Loretta Secchi crea percorsi di percezione ottica e tattile delle immagini artistiche, forma decine di guide museali esperte e studia metodi per l’integrazione dei bambini ciechi nella scuola di base. Insegna tutto questo all’Università di Bologna (la più antica università del mondo) ed è curatrice di un museo straordinario, gestito dalla Fondazione Cavazza: il Museo Tattile di Pittura Antica e Moderna Anteros, nel capoluogo della regione considerata più all’avanguardia in Italia per l’inclusione sociale.
Attraverso B-side l’incisione si confronta con le altre arti, dalla fotografia al fumetto e dalla musica al teatro e alla letteratura, per contaminare i linguaggi e favorire la crescita culturale di artisti, intellettuali e più importante ancora, del pubblico. Novità di questa XI Edizione è l’aspetto B-Side che comprende una serie di eventi a carattere divulgativo e poetico nel segno dell’incisione. L’incisione si deve guardare ma se ne deve anche parlare. Da quest’anno ogni edizione avrà un cartellone di eventi correlati alla Biennale per la durata dell’esposizione e con un punto di vista specifico ogni volta diverso. Una sorta di lato B di un’incisione su vinile: il B-Side, appunto, della Biennale. L’angolazione di lettura di questa prima edizione è “lasciare il segno”. Con B-side l’Associazione Domenico Fratianni vuole creare una infrastruttura culturale a supporto della città di Campobasso e del Molise, di cui facciano parte pubbliche istituzioni locali, realtà del terzo settore, scuole, imprese, famiglie e media. Il Duo Fugata, le percussioni di Antonino Talamo, la poesia incisa di Miorandi e Bonifanti, la voce e il segno di Erri De Luca, la giocosa divulgazione di Giovanni Mucciaccia e altro ancora.
Fino al 26 febbraio la XI Edizione della Biennale dell’Incisione Italiana Contemporanea “Domenico Fratianni, una “storia d’amore” lunga, ormai, più di vent’anni, era la fine degli anni ’90, quando dall’incontro tra Fratianni e Giorgio Trentin – anima dell’Associazione Nazionale degli Incisori Veneti – nacque la Biennale dell’Incisione Italiana Contemporanea di Campobasso. L’XI Edizione è un evento che vuol “lasciare il segno”, che contiene tantissimi eventi di alto spessore culturale, pensati per un pubblico ampio e capaci di far conoscere e declinare la tecnica dell’incisione e il suo utilizzo in ogni sua sfumatura, reale e immaginifica. In esposizione tutte le 111 incisioni realizzate da Carlo Carrà in dotazione al Fondo Carrà. Carlo Carrà ( 1881 – 1966) è stato uno dei più importanti ed autorevoli pittori italiani del Novecento, che ha attraversato da protagonista numerose correnti pittoriche dagli anni ‘10 agli anni ‘60. La cui produzione grafica è molto meno nota di quella su tela. In 16 anni fonda o partecipa a ben 4 movimenti tra i più importanti dell’arte italiana del Novecento. Questa eccezionale presenza è motivo di orgoglio della BIIC, ancora una volta capace di mettere in dialogo gli artisti viventi con i grandi artisti del passato. Insieme a Carrà, le 116 opere di 58 artisti invitati: la Commissione scientifica ha selezionato alcuni tra i maggiori esponenti dell’incisione italiana contemporanea, tra i quali vi è un gruppo di 7 giovani incisori individuati nelle diverse Accademie di Belle Arti nazionali, a testimonianza che la BIIC è particolarmente sensibile alle giovani generazioni di artisti. Ogni partecipante esporrà due opere, per un totale di ca. 116 opere allestite. Per il suo fondatore, il Maestro Domenico Fratianni, la Biennale doveva essere parte di “un’operazione culturale capace di coinvolgere tutti coloro che amano il richiamo dell’Arte” portandoli in Molise.Domenico Fratianni, che in gioventù era stato anche docente, ha sempre pensato alla Biennale come ad un elemento di stimolo per il mondo studentesco, in relazione con l’Università del Molise, i Licei artistici e l’Istituto d’Arte.