I musei molisani perdono quasi tremila visitatori rispetto al 2014. Lo dicono i dati, smentendo le pur timide rassicurazioni del governatore Frattura e i vaneggiamenti di Me.Mo Cantieri culturali per cui, addirittura, i visitatori sono decine di migliaia in più. Perdono centinaia di ingressi sia il Paleolitico di Isernia che il Museo di Sepino. E no presidente, non ci siamo: la verità si dice sempre e si dice tutta. Per il Molise della cultura il 2015 è stato l’ennesimo anno privo di balzi in avanti. Lo si capisce confrontando i numeri dell’anno appena concluso con quello precedente, qualcosa di diverso rispetto a quanto annunciato dal Ministro dei beni culturali Dario Franceschini al collega di partito, Paolo Di Laura Frattura, nel corso dell’annuale report sullo stato del Paese in termini di appeal turistico-culturale.
Ma veniamo ai dati. Come conferma la tabella in basso, il MoVimento 5 Stelle ha realizzato il confronto utilizzando i numeri dello stesso Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (basta cliccare sulla tabella per ingrandirla).Nel 2014 il numero di visitatori totali (paganti e non) di tutti i luoghi di cultura di proprietà statale esistenti in Molise sono stati 78.812 con introiti pari a 26.039 euro. Nel 2015, però, i visitatori che hanno ammirato le bellezze molisane sono stati 76. 044 con introiti pari a 28.464 euro.
Numeri che disegnano il quadro seguente: in Molise ci sono stati circa 208 visitatori al giorno che divisi per i 13 siti nazionali esistenti sul territorio molisano fanno una media di circa 16 visitatori giornalieri per sito.
Dunque, nel 2015 i visitatori sono scesi di 2768 unità, ma gli introiti sono aumentati. Perché? In attesa di risposte ufficiali noi le nostre ipotesi le abbiamo fatte: forse è aumentato il costo degli ingressi. Insomma, basta alzare il prezzo dell’entrata e, anche se le visite calano, gli introiti crescono. O, magari, rispetto al passato è aumentato il numero dei visitatori paganti che lo scorso anno era inferiore a quello dei non paganti in quasi tutti i casi.
Ma vediamo la situazione per ognuna dei tre musei più visitati: il Santuario italico di Pietrabbondante, il Museo nazionale del Paleolitico di Isernia e il Museo archeologico di Sepino. Partiamo da Pietrabbondante che è l’unico per cui salgono visitatori e introiti. Ma già passando al Paleolitico la situazione cambia. Per il 2015 il Ministero parla di 11.821 biglietti staccati e un fumoso +3% di introiti. Nel 2014 i visitatori erano stati 12.216 (quasi 400 in più) per 8.586,50 euro di introiti. Con questi numeri un aumento del 3% vuol dire circa 257 euro in più all’anno. Infine Sepino: nel 2015, 3.497 visitatori e con entrate aumentate del 10%”, mentre lo scorso anno, 3.899 visitatori (oltre 400 in più) e 2.472 euro di incassi, dunque nel 2015 il Museo ha incassato qualcosa come 247 euro in più. A questo si aggiunga che ancora non è chiaro se questi numeri conteggiano anche i 5800 visitatori che, come detto da Franceschini, ogni domenica del 2015 hanno visitato le bellezze molisane gratuitamente.
Insomma, Frattura racconta solo i numeri che piacciono a lui, anche perché il Molise resta fanalino di coda per visite ed entrate considerando che ha il tasso più alto d’Italia per siti culturali ogni 100mila abitanti. E pensare che c’è chi parla di “grandissimi risultati” come fa Me.Mo Cantieri culturali, il gestore unico dei siti in regione, che addirittura parla di “circa 20000 visitatori in più rispetto all’anno precedente”. Ma dove avranno preso questi numeri? Per fortuna da Me.Mo poi aggiungono: “Nei prossimi giorni renderemo noti i risultati dei nostri conteggi”. Attendiamo fiduciosi.
In definitiva: anche in cultura il Molise resta indietro. Non si tratta di disfattismo. È proprio l’amore per questa terra che ci spinge a denunciare chi, con mezze verità, sembra fare solo i propri interessi.