Finalmente dopo anni di redistribuzione del reddito in favore della rendita, un Governo è stato in grado di orientare i tagli alla spesa pubblica in favore del lavoro e del ceto medio. Un provvedimento parziale su cui bisognerà tornare per dare una risposta anche agli incapienti, ai pensionati al minimo e alle partite IVA, ma in tutti i casi l’atto adottato va nella giusta direzione e aiuta la società a recuperare una coesione solidale accorciando la forbice dei redditi ed il divario tra chi ha molto e chi ha poco. Aver messo un tetto alle retribuzioni dei manager pubblici e dei dirigenti dello Stato segna un orientamento che potrà incidere anche nel privato, invertendo la rotta dell’ultimo ventennio che ha visto ampliarsi a dismisura la distanza tra il salario di un lavoratore dipendente e coloro che ricoprono ruoli apicali nella direzione delle Imprese e della Pubblica Amministrazione.
Una ventata di giustizia sociale sostenuta con forza anche ieri nelle celebrazioni dei riti del Venerdì Santo da Papa Francesco sia nei passi scritti dal Vescovo di Campobasso per la Via Crucis che in altri interventi molto severi della giornata che hanno richiamato le classi più ricche della società a contribuire al superamento della crisi senza chiudersi nell’egoismo e nell’indifferenza.
Le scelte del Governo agevolano l’affermarsi di un percorso di solidarietà e di coesione che dovrà trovare la giusta traduzione a Bruxelles in politiche europee improntate alla crescita, al lavoro e allo sviluppo, così come chiedono con determinazione sia la Francia che l’Italia.
E’ in questo contesto in evoluzione che si colloca il Molise che potrà beneficiare delle scelte assunte nel Consiglio dei Ministri e potrà auspicare la sconfitta di Forza Italia, della Merkel e delle politiche di austerità sostenute dai conservatori europei alle prossime sfide del 25 maggio.