In San Salvo (CH), nel corso di un mirato servizio di polizia giudiziaria, i Carabinieri della Stazione di Termoli (CB) hanno arrestato in flagranza di reato un 31enne dimorante in quel centro, già titolare di precedenti di polizia. Sul capo dello stesso pende l’accusa di essersi reso responsabile del reato di estorsione, previsto e punito dall’articolo 629 del Codice Penale. Nell’ambito del medesimo contesto, lo stesso veniva anche deferito alla competente Autorità Giudiziaria per furto con strappo ed indebito utilizzo di strumenti di pagamento diversi dai contanti, ai sensi degli articoli 624 bis (poi rubricato dall’Autorità Giudiziaria in furto aggravato, ai sensi degli articoli 624, 625 e 61 del Codice Penale) e 493 ter del Codice Penale.
La tempestiva indagine svolta dagli uomini della Benemerita ed avviata in seguito a formale denuncia, consentiva agli operanti di accertare che la serata del giorno prima in San Salvo (CH) l’uomo si era avvicinato alla vittima, un uomo termolese, strappandogli con gesto repentino un borsello contenente 100,00 euro in contanti, alcuni documenti ed effetti personali nonché una carta bancomat che, dopo la fuga, aveva anche indebitamente utilizzato per effettuare degli acquisti presso diversi esercizi pubblici della zona.
Il giorno dopo il 31enne, non pago di quanto già fatto, contattava la vittima chiedendole la somma di 40,00 euro in contanti per la restituzione del maltolto da consegnargli nel corso di un incontro durante il quale tutto avveniva sotto gli occhi dei militari che,
pertanto, bloccavano il soggetto rinvenendogli anche addosso la citata somma di denaro nel corso di una perquisizione personale.
A quel punto, sorpreso nell’immediatezza col frutto della propria condotta delittuosa ed appurate le sue responsabilità penali, l’uomo veniva dichiarato in stato di arresto e tradotto presso la sua abitazione per ivi permanere, in regime di arresti domiciliari, a disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Vasto (CH).
Nel corso della successiva udienza dinanzi al competente Giudice per le Indagini Preliminari, l’arresto veniva convalidato poiché legittimamente effettuato ed al 31enne, in relazione alle condotte delittuose del caso, veniva applicata la misura cautelare dell’obbligo di presentazione alla Polizia Giudiziaria. Nella medesima circostanza veniva altresì applicata al soggetto anche la misura dell’allontanamento dalla casa familiare con divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalle persone offese; ciò in relazione ad ulteriori pregresse condotte delittuose tenute dall’uomo nei confronti di suoi familiari/conviventi e configuranti, ai sensi degli articoli 610 e 612 del Codice Penale, i reati di violenza privata e minaccia aggravata.
L’episodio in questione dimostra l’importanza rivestita dalla denuncia da parte delle vittime che recentemente, per fortuna sempre più spesso rispetto al passato, riescono a superare i propri timori iniziali e si dimostrano maggiormente propense a denunciare anche fatti di una certa gravità, come nel caso di specie, chiedendo aiuto ai militari dell’Arma.