“Il Museo è un segno distintivo di preziosa appartenenza della terra” con queste parole l’arcivescovo di Campobasso – Bojano S.E. Mons. GianCarlo Bregantini, annunciava un anno fa – in conferenza stampa – la presentazione del progetto di realizzazione del museo diocesano nell’antico Palazzo Vescovile di Bojano, antica sede vescovile.
Lo scorso giovedì 24 settembre 2015 sono stati finalmente avviati i lavori esterni del corpo museale dell’ edificio dell’antica sede vescovile della diocesi presso la Chiesa dei Ss. Erasmo e Martino, grazie al sostegno economico della Regione Molise, fondi Fsc ex Fondi Fas e con il contributo della diocesi.
I lavori del progetto sono curati dall’Architetto Alberto Tommaso direttore dell’Ufficio tecnico diocesano e realizzati dalla ditta Venditti di Vinchiaturo, insieme all’architetto Fabrizio De Rose. L’allestimento sarà curato da un gruppo di esperti guidati dalla commissione diocesana di Arte Sacra, diretta da padre Giancarlo Li Quadri Cassini.
Questa opera culturale porterà luce alla ricchezza dell’arte religiosa presente in Diocesi, un potenziale turistico ancora non pienamente valorizzato in regione, intrecciato – nell’idea di Bregantini – ad un percorso che, partendo da Benevento condurrà ad Altilia per toccare Bojano e spostarsi verso il santuario dell’Addolorata di Castelpetroso per giungere, attraverso le montagne del Matese, fino ad Isernia.
Ed è proprio la Regione Molise che ha creduto in questo progetto, prendendo a cuore e con serietà questo filone della cultura e del turismo, che può essere potenziato e può essere volano per una economia di nicchia. La scelta della città di Bojano si colloca in un progetto di valorizzazione del territorio, in questo caso, quello matesino, ricco di bellezze naturali e sede dell’antica diocesi. Ma, tenendo lo sguardo sempre teso al sostegno dei fedeli; infatti proprio questa area è stata colpita in maniera forte dalla crisi e il piccolo segno del museo vuole essere uno stimolo ulteriore a non arrendersi dinanzi alla situazione difficile in cui si trova la gente del Molise.
Inoltre, questa nuova iniziativa culturale si pone all’interno della nuova evangelizzazione attraverso la via “della bellezza”, per diventare un “luogo vivace di incontro, di dibattito, di riflessione attuale”.
Il museo, da non intendere come luogo freddo e distaccato, può diventare fonte di ispirazione sempre nuova per gli artisti del sacro. Nel museo, dunque, la storia del territorio diventa elemento per “stimare ancora di più la zolla di terra che noi ora abitiamo”, Sarà così polo di progettazione che, oltre a contenere il patrimonio diocesano opportunamente conservato, valorizzato, si propone di organizzare mostre temporanee su argomenti specifici, per stimolare l’attenzione su pezzi di storia e di dolore della terra diocesana.
Papa Francesco, il 5 luglio, ha esordito invitando i giovani ad essere creativi, ad uscire e a rompere gli schemi che, troppe volte, ingabbiano l’uomo e lo rendono passivo spettatore di iniziative che vengono dall’alto.
Questo investimento culturale rappresenta un piccolo, ma significativo passo, di come poter valorizzare i nostri beni culturali ecclesiastici, riuscendo a creare anche una forma imprenditoriale nuova per questa terra, tutta da progettare.
Ci prefiggiamo – ha detto Bregantini- di poter inaugurare il nuovo Museo, il 2016, il 24 agosto – a Bojano – in occasione della Festa di San Bartolomeo Apostolo, patrono della diocesi.
Avvio dei lavori per la realizzazione del Museo diocesano nell’’Antico Palazzo vescovile di Bojano
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