In seguito alle dichiarazioni del presidente di Avi Molise, Luigi Iammatteo, che ha presentato una manifestazione di interesse per quel che riguarda la gestione Gam, escono allo scoperto anche i giovani professionisti che, dietro le quinte stanno da tempo lavorando alacremente al progetto di rilancio della filiera avicola molisana. Con un obiettivo primario: restituire al Molise uno dei maggiori poli di eccellenza non solo del territorio ma dell’intero centro-sud Italia.
“La Regione Molise dovrà solo supportare il nostro progetto di rilancio della filiera avicola. Ci siamo adoperati in tempi non sospetti per una soluzione concreta che possa condurre ad una riorganizzazione e all’ammodernamento dell’azienda matesina. E per questo abbiamo deciso, visto che consideriamo i tempi ormai più che maturi, uscire allo scoperto e presentare il nostro piano, perlomeno a grandi linee, che ci auguriamo possa trovare la massima condivisione”.A parlare l’ingegnere Antonio Limonino ed il primo cittadino di San Polo Matese, Tonino Spina, facenti parte del gruppo Avi Molise. Due giovani, due volti nuovi ma con una esperienza consolidata e mossi da un interesse comune: ridare slancio al tessuto produttivo molisano. “È necessario proseguire con assoluta concretezza in quello che può e anzi, per noi deve essere, il punto di ripartenza per il rilancio della filiera avicola molisana che deve tornare ad essere – proseguono Limonino e Spina – un polo di eccellenza. Il nostro progetto – continuano i rappresentanti di AviMolise – prevede la costituzione di un consorzio con la partecipazione degli allevatori e degli imprenditori agricoli molisani. Abbiamo, in questi mesi, analizzato punto per punto, tutte le soluzioni idonee, a nostro modesto punto di vista, per far ripartire nel migliore dei modi la filiera. Siamo perfettamente a conoscenza della situazione in cui versano centinaia e centinaia di famiglie. Un vero e proprio dramma sociale al quale bisogna porre fine. La recente approvazione della Cigs per la Gam è sicuramente, in un momento storico così controverso, una buona notizia ma non possiamo e non dobbiamo dimenticare il potenziale che può esprimere, se riportata a regime, uno dei più grossi indotti produttivi della regione Molise. Andando un pò più nello specifico, per quel che riguarda il centro pollastre – continuano Limonino e Spina – già ci sono i capannoni. Stesso discorso valido anche per le ovaiole. Per ciò che concerne l’ incubatoio l’idea è quella di una gestione temporanea per rinnovare la struttura. Per il discorso pulcini – aggiungono i due esponenti di AviMolise – ci sono già oltre 200 capannoni per gestire le fasi di allevamento. Il macello? Siamo pronti a ricostruirlo. Due aspetti però sono assolutamente da sottolineare: il primo è che non vogliamo essere in concorrenza con nessuno, anzi, da parte nostra c’è la massima apertura e, ci auguriamo in un futuro non lontano, la volontà di collaborare con i grandi marchi per ‘chiudere’ come si dice in gergo, il ciclo produttivo della filiera. Il secondo invece riguarda la politica. Non ci sentirete mai parlare di Psr o altro. Noi, consci del potenziale che potrebbe avere il consorzio, vogliamo essere uno strumento tutt’al più ‘ad adiuvandum’ dell’attuale Governo regionale. Vogliamo, attraverso il nostro progetto, portare soluzioni definitive e non insinuare dubbi e magari ulteriori incertezze su una questione così delicata. Abbiamo anche già pensato a strumenti di finanza agevolata ed eventuali progetti ministeriali. Un progetto – terminano Limonino e Spina – senza preclusioni verso alcuno ma pensato e studiato approfonditamente da molisani e con il supporto di chi alla filiera avicola ha dedicato la maggior parte della propria esistenza”.
Antonio Limonino
Tonino Spina