Uno dei temi forti della scorsa campagna elettorale è stato quello legato al progetto di “sviluppo” Autostrada del Molise Termoli-San Vittore. In molte dichiarazioni di esponenti del centro sinistra e soprattutto in quelle di Frattura, principale candidato alla Presidenza, si è sempre fatto riferimento ad un NO secco alla realizzazione di tale opera. Tanto è vero che, durante la prima conferenza stampa successiva alle elezioni, lo stesso Frattura, con il nuovo Governo regionale appena insediato, conferma la propria contrarietà alla realizzazione di tale progetto definendolo un “progetto da ripensare”.
Tuttavia, due mesi dopo, nella seduta del Consiglio regionale del 7 Maggio 2013, durante l’esposizione delle “Linee programmatiche per la nuova legislatura”, il Presidente dichiara testualmente: “Assumeremo una posizione di grande responsabilità nei confronti di finanziamenti acquisiti in questi anni, con particolare riferimento all’Autostrada del Molise, per la quale verificheremo ogni percorso rivolto a migliorare la sostenibilità complessiva e l’impatto dell’opera in termini ambientali, economici e sociali facendo attenzione a ridurre ogni possibile disagio in fase di realizzazione”. La nostra contrarietà al progetto in questione, come MoVimento 5 Stelle Molise, l’avevamo manifestata nel programma elettorale e la riconfermiamo a gran voce ora.Dopo aver letto la risposta scritta alla interrogazione presentata alla Giunta, ci siamo chiesti prima di tutto quale sarebbe l’impatto di una simile opera sullo sviluppo sostenibile del nostro territorio, visto che il Piano nazionale per il Sud (al quale il progetto si ispira), che prevede grandi opere infrastrutturali a rete, destinate principalmente al sistema dei collegamenti dorsali e trasversali, con particolare riferimento al sistema ferroviario, mira proprio a quell’obiettivo, assegnando alla qualità dell’ambiente il ruolo di infrastruttura essenziale e precondizione per lo sviluppo dell’area stessa. Il piano infatti assegna alla tutela e alla valorizzazione delle risorse culturali e naturali del Mezzogiorno un ruolo decisivo.Secondo questa logica, la tutela e la valorizzazione del territorio ricoprono un ruolo strategico al fine di perseguire un nuovo modello di sviluppo economico. Significa attenzione al consumo del suolo, alle risorse naturali e alla riduzione dei costi sociali. Il Piano nazionale di sviluppo per il Sud intendeva, quindi, promuovere progetti mirati integrati e interregionali volti a rendere il Mezzogiorno un’area effettivamente attrattiva per il turismo internazionale e nazionale, basato anche sulla realizzazione di specifici e selezionati progetti di sviluppo territoriali improntati alla tutela e valorizzazione di punti focali rilevanti del patrimonio culturale e naturalistico meridionale in grado, non solo di attrarre domanda turistica, ma anche di rafforzare il senso di identità dei cittadini e il senso di cura del proprio territorio. Un’idea di sviluppo insomma che non ha nulla a che fare con la realizzazione di una tale opera faraonica come l’Autostrada del Molise.Come leggiamo nella nota scritta su citata, il finanziamento pubblico della prima “tratta esecutiva Campobasso – Castelpetroso km 34,4” proviene da risorse del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione (FSC) 2007-2013. Nel dettaglio 200 milioni di euro prima e 36 milioni subito dopo, vengono assegnati al Molise con delibere CIPE n.62/2011 e n.63/2011. Poi, ai fini dell’attuazione, nel Settembre 2012, viene stipulato l’Accordo di Programma Quadro (APQ) “Viabilità” tra la Regione, il Ministero dello Sviluppo Economico e il Ministero delle Infrastrutture e Trasporti. La restante parte dell’importo complessivo di 482 milioni di euro sarà quota del privato. Allo stato attuale però, è impossibile avviare la “fase di cantiere” poiché manca l’approvazione del CIPE alla progettazione preliminare a causa della inadeguata documentazione economica per quota del privato.Sin dall’inizio pertanto questo progetto presentava punti di criticità che corrispondevano a rispettive preoccupazioni per un’opera che ad oggi non vedrebbe soddisfare neanche la domanda di trasporto merci su gomma pro capite. Una regione che necessita piuttosto di interventi mirati a migliorare le strade interne, al fine di non perdere quel patrimonio culturale, sociale ed economico che caratterizza il nostro contesto. Agire su quello di cui già disponiamo, prendendocene cura, valorizzandolo, innovandolo e mettendolo in sicurezza. In una regione in cui si chiudono strade logisticamente strategiche per alcuni paesi molisani e non si concludono opere a causa della mancanza di fondi, in un futuro così incerto, non appare utile puntare su un’opera che non contribuisce affatto alla capacità attrattiva del nostro territorio, che piuttosto distrugge e modifica radicalmente le nostre bellezze naturali, i nostri paesaggi, le nostre ricchezze sulle quali puntiamo per il rilancio del nostro territorio.Eravamo convinti che un’opera tanto faraonica da non rispondere a nessuna esigenza di mercato né di sostenibilità ambientale e sociale, potesse essere evitata cercando di rimodulare i fondi, così come era stato fatto per l’APQ con l’Università del Molise, per poi scoprire con entusiasmo, ma anche con rammarico per i 236 milioni di euro spostati verso la Campania, che questa Autostrada non si poteva fare. Finché Leva e la “abusiva” Venittelli, presentano un emendamento, concordato con chi non è dato sapere, alla Legge di Stabilità, “con cui si ribadisce la strategicità dell’intervento relativo al collegamento Termoli-San Vittore e si ripristina la quota di cui alla delibera Cipe 62 del 2011 a valere sul fondo ex comma 48 della predetta Legge di Stabilità“.Prepariamoci a vedere questa grande opera che, per adesso, strategicamente collegherà Oratino-Castelpetroso e, forse, prima che crescano i capelli bianchi potremo provare tutti il brivido di questa bella scarrozzata.