“Uniti nel dolore delle tante vittime del terribile terremoto del centro Italia che ha provocato la morte di 296 persone” . In apertura del Consiglio regionale, il presidente Vincenzo Cotugno ha voluto ricordare le vittime del sisma del 24 agosto, chiedendo all’aula un minuto di raccoglimento. “Il Molise ha ancora le cicatrici del sisma del 2002 che vide una straordinaria manifestazione di solidarietà da tutto il paese e che oggi questo Consiglio regionale vuole tenere a mente senza mai dimenticarlo. Domani, nel corso della conferenza dei capigruppo, verranno assunte delle iniziative condivise a favore delle popolazioni terremotate”.
Nella riunione della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee legislative italiane, tenutasi a Roma, sono state predisposte diverse iniziative tese a manifestare una forte vicinanza alle popolazioni del centro Italia con una raccolta fondi delle varie Assemblee italiane.
“Abbiamo fissato l’obiettivo simbolico di un milione di euro” ha comunicato il presidente Cotugno “ma auspichiamo che la cifra possa essere ben superiore. Inoltre abbiamo costituito un comitato di coordinamento formato dai quattro Presidenti delle regioni colpite dal sisma, che avranno un ruolo operativo nella fase di emergenza e per la ricostruzione, a stretto contatto con le attività che verranno assunte in Parlamento”.
Altro tema fondamentale all’interno delle comunicazioni del Presidente Cotugno, la difesa dell’autonomia regionale, dei presidi di sicurezza e la salvaguardia della Corte d’Appello di Campobasso.
“Questo è il momento di restare uniti! C’è un silenzio assordante, dopo mesi di discussione, sui temi fondamentali per la salvaguardia della nostra regione. E’ il momento che questo Consiglio faccia la sua parte con iniziative volte a ottenere certezze sulla conservazione dei presidi di giustizia e sicurezza sul nostro territorio”. A tal fine Cotugno, nella giornata di domani, provvederà a convocare la Deputazione Consiliare, presieduta dallo stesso Cotugno e composta dai consiglieri Fusco Perrella e Totaro, istituita al fine di rappresentare alle istituzioni statali e governative le conseguenze sul territorio di eventuali soppressioni di uffici giudiziari e dei presidi di sicurezza. Tra le prime azioni intraprese una lettera inviata ai Ministri di Grazia e Giustizia, della Difesa, dell’Interno, degli Enti Locali nonché a tutta la delegazione parlamentare molisana, per chiedere la convocazione di un apposito tavolo di lavoro nel quale la Deputazione consiliare possa esporre le ragioni, più volte sottolineate da apposite mozioni consiliari, per la conservazione dei presidi esistenti.
“Per tutte queste ragioni ho inteso accettare l’invito degli ex consiglieri regionali per concordare azioni comuni in difesa dell’autonomia del Molise” ha affermato Cotugno “Non possiamo restare in attesa, è tempo d’agire! L’accorpamento del Comando regionale dei Carabinieri del Molise con quello della vicina regione Abruzzo, mentre da una parte non modifica i livelli di sicurezza sul territorio, confermando anche il potenziamento della Caserma “Frate”, dall’altra, comunque, mortifica l’autonomia di un territorio. Questo episodio ci porta a mantenere alta l’attenzione sulla permanenza in Molise dei presidi che giustificano la nostra autonomia regionale. Da mesi è calato il silenzio sulla riforma della geografia giudiziaria sul territorio italiano, che ha messo a rischio la sopravvivenza della nostra Corte d’Appello” ha sottolineato Cotugno “Ritengo opportuno che tutti insieme, il Consiglio regionale, l’intera delegazione parlamentare molisana, il Comitato spontaneo che al suo interno vede rappresentate tutte le istituzioni e le associazioni regionali, si torni a parlare della vicenda e ad agire con concretezza, con l’intento, presso le istituzioni nazionali, di avere la certezza che la Corte d’Appello di Campobasso, unitamente a tutti gli uffici collegati, non venga soppressa! Dobbiamo camminare tutti insieme, uniti e coesi nel perseguire l’interesse collettivo del Molise” ha concluso Cotugno “garantendo la nostra autonomia anche in un periodo di profondi mutamenti che, seppur aprono a forme di collaborazione con le regioni confinanti, mai dovranno mettere in discussione l’autonomia della regione Molise”.