Guidare un veicolo ad alimentazione alternativa. Questa è la previsione degli Italiani che nei prossimi cinque anni molto probabilmente, acquisteranno un autoveicolo che non inquina, anzi è pro ambiente facendo risparmiare sui costi dell’alimentazione. Questo, è quanto emerge da una ricerca condotta da Deloitte. Il tutto in considerazione che, nonostante si registra il rilevante calo delle immatricolazioni, l’interesse per il comparto auto rimane vivo tant’è che la maggioranza degli italiani continua a considerare l’automobile come il mezzo di trasporto preferito e due su tre degli intervistati hanno intenzione di acquistarne una nei prossimi anni, anche se gli elevati prezzi dei carburanti li spingono a informarsi su forme di alimentazione alternativa. Per i vertici di Deloitte “nel 2050 il 70% della popolazione mondiale vivrà nelle città tant’è che vi sarà un approccio innovativo per quanto riguarda la mobilità considerata fondamentale; ecco perché sarà favorito il car sharing e il car pooling, oltre che un miglioramento del trasporto pubblico e dei sistemi di trasporto multimodale.
Le abitudini cambiano in periodo di crisi se da un lato si ha una ‘iperurbanizzazione’, dall’altro si ha una globalizzazione in termini di produzione delle auto e di sviluppo di mercati emergenti. Mercati come India e Cina sono naturalmente innovativi perché hanno conosciuto un salto tecnologico diretto”. Percentuali del tutto indicative perché si tratta di numeri ancora relativamente contenuti rispetto alle auto a diesel o benzina, anche se i veicoli elettrici, ibridi e a metano in Italia sono gli unici ad aver visto una discreta risalita delle immatricolazioni con un aumento rispettivamente del 64%, 141% e 30%, in un contesto di contrazione del mercato delle auto ad alimentazione tradizionale. Numeri che solo apparentemente possono sembrare altalenanti poiché da anni si cercano le soluzioni migliori affinché si ottimizzi l’esigenza di doversi dotare di un’autovettura anche se questa può provocare qualche problema all’ambiente.
Il quale, causa l’elevato tasso d’inquinamento vede quasi quotidianamente lanciare l’allarme nei riguardi delle case produttrici che da qualche anno installano strumenti capaci di ridurre al massimo le emissioni di gas nocivi che rappresentano, tra l’altro, la causa di aumento di malattie legate proprio all’inquinamento che si spera venga abbassato anche se il cammino da percorrere è lungo tenuto conto che il costo delle autovetture ricadenti in questa branca è ancora troppo elevato tanto da non essere alla portata di tutti.
Massimo Dalla Torre