Nella seduta consiliare dello scorso martedì 8 marzo ha avuto luogo finalmente, dopo una lunga serie di rinvii determinati dalla costante consuetudine dell’assenza degli interlocutori necessari per procedere alla discussione dell’argomento, la trattazione della nostra mozione ad oggetto l’attivazione dell’Osservatorio Regionale delle Politiche sociali, istituto reso operativo dall’art. 37 della legge regionale n. 13/2014, la tanta sponsorizzata “norma rivoluzionaria” di riordino dei servizi sociali i cui effetti tardano ancora a vedersi realmente attuati. Legge che, tra le altre cose, mettendo il nuovo organismo in stretto raccordo con il Sistema informativo sociale e socio sanitario, regolamentato dall’art. 35 della medesima legge, aveva assegnato al medesimo Osservatorio il compito di promuovere, coordinare e realizzare le azioni di monitoraggio sul sistema dell’offerta dei servizi sociali, sulla domanda di servizi, sulla spesa sociale della Regione e degli Enti locali, nonché il monitoraggio periodico sullo stato di attuazione di Piani sociali di Zona.
Impegni e obiettivi rimasti sulla carta, vista la mancata attivazione dell’Osservatorio regionale delle Politiche Sociali; un organismo che di fatto avrebbe dovuto garantire la prosecuzione dell’attività svolta nel passato dall’Osservatorio Regionale sui fenomeni socio-sanitari, istituito con Delibera di Giunta Regionale del 19 settembre 2005, n. 1237, e divenuto operativo dal 1 dicembre 2005, uno strumento di rilievo che negli ultimi aveva maturato un’importante esperienza in quanto supporto fondamentale per la Regione nei compiti di programmazione, monitoraggio e valutazione delle proprie politiche sociali e socio-sanitarie in maniera rigorosa.
Purtroppo a distanza di quasi due anni dall’approvazione della legge sul riordino dei servizi sociali l’attività dell’osservatorio è ancora sospesa, e sono evidenti i disagi e le problematiche che derivano dalla mancanza di quella fondamentale attività di studio dei processi di welfare della Regione Molise, testimoniata dalle numerose pubblicazioni dell’Osservatorio negli ultimi anni; tenendo per altro a mente che la stessa Regione, ai sensi dell’art. 2, comma 1, lett. a) della Legge Regionale 10 ottobre 2013, n. 15 “Misure in materia di prevenzione e contrasto alla violenza di genere”, deve promuovere l’ottimizzazione e la creazione di osservatori utili alle attività di monitoraggio, studio e raccolta dati dei fenomeni della violenza di genere, con particolare potenziamento di quello già esistente sul territorio regionale denominato “Osservatorio fenomeni sociali”.
Questo contesto è stato alla base della stesura e presentazione della mozione, votata all’unanimità dall’Assemblea consiliare con nostra grande soddisfazione, e che nel suo dispositivo impegna il Presidente della Giunta a “garantire la prosecuzione delle attività dell’Osservatorio regionale sui fenomeni socio-sanitari istituito nel 2005, attraverso l’attivazione dell’Osservatorio delle Politiche sociali, istituito con legge regionale n. 13 del 2014 e con delibera di Giunta del dicembre 2015”.
Vigileremo in maniera attenta affinché l’intervento e l’impegno del Presidente Frattura avvenga in tempi brevi, così da porre rimedio all’attuale situazione di profondo disagio determinata dalla attuale sospensione dell’attività dell’Osservatorio, e in particolar modo ci accerteremo che vengano impegnate le giuste risorse finanziare per garantire l’adeguata azione dell’organismo, necessaria per una corretta e approfondita analisi relativa alla conoscenza dei bisogni sociali e socio-sanitari, alla mappatura del territorio e al monitoraggio degli interventi da mettere in atto.
Attivazione Osservatorio delle Politiche Sociali, il Consiglio regionale approva la mozione del Centrodestra
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