Purtroppo il fenomeno sta prendendo piede online e, visto che il web non ha confini, risultano coinvolti anche diversi molisani, perlopiù giovani tra i 20 ed i 30 anni. Il modus operandi dei cyber-criminals è sempre lo stesso, quindi facilmente intuibile, spiega il Dirigente del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni per il Molise, dott. Antonello Fratamico. Le vittime sono adescate sui social network, quali in primis Facebook, da persone che si nascondono dietro profili di avvenenti ragazze che chiedono l’”amicizia” e messaggiano con i malcapitati. Dopo pochi scambi di battute i cyber-criminals chiedono alla vittima di continuare la conversazione su Skype o su altre piattaforme simili. Su queste ultime piattaforme le conversazioni si fanno sempre più piccanti, fino alla richiesta di utilizzare la webcam per vedersi e compiere reciproci atti sessuali in diretta.
All’insaputa del malcapitato, però, il video contenente le immagini esplicite, viene registrato dalla sedicente ragazza, che raramente si fa vedere realmente in cam, mentre il più delle volte mostra un semplice video registrato. A questo punto l’estorsore, avendo tra le mani un filmato piccante della vittima, procede con la richiesta estorsiva di denaro, minacciando la pubblicazione del video compromettente su portali quali Youtube, siti pornografici e, soprattutto, mandando lo stesso a tutti i contatti di Facebook della vittima, ove sono presenti genitori, coniugi, fidanzati, parenti ed amici. I cyber-criminals il più delle volte chiedono di inviare il denaro tramite Money Transfer, circuiti praticamente intracciabili; inoltre sia l’estorsore, sia il luogo dove confluiscono le somme sono all’estero, soprattutto in paesi africani o dell’Europa dell’Est e ciò rende molto complesse le indagini che, a differenza del web, sono condizionate dai confini nazionali.
Senza dubbio l’arma più efficace è quella della prevenzione: compito principale della Polizia Postale e delle Comunicazioni è quello di rendere edotti i cittadini sui pericoli che corrono in rete, segnalando accorgimenti utili per evitarli.
I consigli che la Polizia di Stato può fornire per accorgersi che si sta cadendo nella rete di un’estorsione sessuale (cd. sextortion) sono i seguenti:
1- Diffidare dai profili di avvenenti ragazze sconosciute che chiedono l’amicizia su Facebook, soprattutto se il loro profilo ha pochi “amici” (questo perché sono profili appena creati, appositamente per commettere il reato, quindi hanno pochissimi contatti);
2- Chattando con le sedicenti ragazze, qualora si dovessero spacciare per italiane, è facile capire che non lo sono dagli evidenti errori grammaticali o dalle frasi a volte prive di senso che scrivono ( i criminali stranieri per scrivere in italiano usano i traduttori in rete che spesso, traducendo alla lettera il significato delle parole, compongono frasi prive di senso);
3- Non cedere mai alle richieste di denaro, infatti, in quasi tutti i casi, dopo aver inviato denaro ne viene chiesto altro e comunque i video compromettenti vengono pubblicati lo stesso;
4- Segnalare immediatamente a Facebook il profilo incriminato tramite l’apposito tasto; segnalare immediatamente a Youtube il canale dove viene pubblicato il materiale compromettente tramite l’apposito tasto; segnalare immediatamente a Skype l’account dell’estorsore. Tutte queste procedure servono a far si che i gestori delle piattaforme blocchino nel minor tempo possibile gli account dei malintenzionati.
La Polizia Postale e delle Comunicazioni è sempre a disposizione degli utenti per ogni tipo di informazione e per ricevere le denunce di reato.