Le aziende di trasporto pubblico ATM e GTM, entrambe gestite da Giuseppe Larivera, continuano a collezionare gravi inadempienze nei confronti dei propri lavoratori, senza alcun intervento da parte delle istituzioni. Oltre al mancato pagamento degli stipendi, si aggiungono il mancato versamento delle quote al fondo pensione Priamo e il mancato pagamento, da oltre quattro anni, al fondo sanitario TPL Salute.
Per ATM, il problema del mancato pagamento degli stipendi non è una novità: sin dalla sua nascita, l’azienda ha dimostrato una cronica incapacità di garantire regolari retribuzioni, causando gravi difficoltà economiche a centinaia di famiglie. La situazione di GTM, invece, è precipitata negli ultimi tre mesi con il continuo ritardo nel pagamento degli stipendi.
A rendere ancora più grave questo scenario è l’assordante silenzio dell’amministrazione comunale di Termoli, che in campagna elettorale aveva promesso una “politica del cambiamento”.
Un cambiamento che, nei fatti, si è rivelato un peggioramento, lasciando i lavoratori del trasporto pubblico in una condizione di crescente precarietà e insicurezza.
L’Amministrazione comunale non può più tergiversare e deve assumersi le proprie responsabilità rispetto alle inadempienze contrattuali della GTM previste dal project financing, tra cui il rinnovo della flotta degli autobus.
I lavoratori, invece, attendono da quasi tre anni l’accordo aziendale di secondo livello, che prevede circa 6.000 euro annui per ogni dipendente, come stabilito nell’offerta economica della società vincitrice dell’appalto. Soldi che nell’attesa restano nelle tasche dell’azienda. Anche su questo punto, l’amministrazione comunale avrebbe già dovuto imporre all’azienda la stipula del contratto, pena la riduzione del corrispettivo.
Troppe ombre aleggiano sulla gestione del trasporto pubblico locale: l’ ignavia del Comune di Termoli e della Regione Molise è ormai evidente. I protagonisti di questa situazione sono sempre gli stessi, mentre i lavoratori continuano a subire le conseguenze di scelte scellerate. Di fronte a una politica che si dimostra complice di questo disastro, l’unica speranza per i dipendenti del settore sembra essere la magistratura. … e intanto, tutto tace.
FAISA–CISAL
FILT–CGIL
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