“La razionalizzazione dell’organizzazione sanitaria in Molise non può e non deve riguardare soltanto la rete ospedaliera, ma potenziare la medicina del territorio e l’offerta ambulatoriale, innalzandola sia qualitativamente che come accesso alle prestazioni. Parlare sempre dei Lea, i livelli di assistenza minimi deve significare garantire il pieno diritto alla salute da parte della cittadinanza-utenza, anche perché quel che si riesce a fare in prevenzione permette anche un consistente risparmio di spesa evitando acuzie successive o impedendo la cronicizzazione delle patologie”. Con questo assunto, l’Assonconsum Molise, per il tramite del suo presidente regionale Corrado Ientilucci, rilancia la propria azione sul territorio regionale, stigmatizzando la piaga delle liste d’attesa che viaggiano tra i 6 e i 12 mesi.
“La sanità molisana ha l’onere di dare risposte di efficienza ed efficacia sulla diagnostica, sia diretta che convenzionata, poiché è assurdo dover attendere periodi così lunghi per l’erogazione degli esami clinici, che in taluni casi sono il discrimine tra la diagnosi tempestiva e quella tardiva. Ma la stessa problematica la riscontriamo per la disponibilità delle guardie mediche e della medicina turistica, sempre attivata con troppo ritardo sulla costa”. Per l’Assonconsum c’è un’altra anomalia che se non si corregge non alleggerirà mai la domanda di medicazioni e di interventi nei pronto soccorsi, la mancata operatività dei codici bianchi, rimasti sostanzialmente sulla carta. “Su queste vicissitudini a cui l’utente molisano è costretto a subire disagi quotidiani, nonostante l’inasprimento della pressione fiscale dovuta ad addizionali insopportabili, imposte dal commissariamento e dal deficit di bilancio, ci riserviamo di valutare una class action, per difendere i diritti lesi della collettività molisana”.
Assoconsum: La razionalizzazione dell’organizzazione sanitaria in Molise non deve riguardare solo la rete ospedaliera
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