Riceviamo e pubblichiamo
Il decreto Salvini su immigrazione e sicurezza è diventato legge. Una legge dall’impianto xenofobo che limita fortemente i diritti dei migranti e riduce gravemente gli spazi del dissenso sociale. Il governo dice di voler combattere la povertà, ma sta conducendo una battaglia contro i poveri, italiani o stranieri che siano.
Per questo da oltre un mese negli spazi de La Città Invisibile a Termoli è nata un’assemblea per discutere delle conseguenze che il decreto avrà sulla vita di molti di noi migranti ed operatori sociali ed organizzarci per cambiare le cose. La protezione umanitaria viene abolita e molti di noi che già la possiedono perderanno il diritto all’accoglienza; molti di noi che lavorano nei centri, e anche negli sprar, nei prossimi tempi perderanno il lavoro; tante e tanti di noi che sono richiedenti asilo non avranno più il diritto all’iscrizione anagrafica e alla residenza; già in tanti abbiamo subito le revoche dell’accoglienza; inoltre ci scontriamo ogni giorno con un clima di paura e diffidenza: subiamo discriminazioni e nessuno vuole affittarci una casa, anche se abbiamo i soldi per pagarla.
Temiamo che diventeremo irregolari, con il rischio di finire nelle maglie della criminalità organizzata; non vogliamo finire a dormire tutti in stazione, non vogliamo lavorare nei campi per pochi euro al giorno; non vogliamo essere costrette a vendere il nostro corpo per poter sopravvivere. Non vogliamo essere obbligati a tornare nel nostro paese; non vogliamo essere obbligati ad emigrare perché abbiamo perso il lavoro. Vogliamo essere liberi di muoverci, di vivere, di avere una casa, di costruire inclusione e solidarietà.
Sappiamo che questo clima di odio contro di noi, migranti e solidali, non comincia oggi, ma adesso siamo tutti molto spaventati da quello che sta succedendo: sappiamo benissimo che il nazionalismo e il razzismo sono l’anticamera della guerra, mentre noi vogliamo, prima di tutto, vivere in pace. Abbiamo paura, ma in questi mesi abbiamo capito una cosa importante: che se stiamo insieme, italiani e stranieri, siamo più forti. Solo così possiamo trovare il coraggio per rivendicare i nostri diritti e chiedere che la società italiana sia più giusta per tutte e tutti. Il 10 novembre, ad esempio, abbiamo marciato insieme ad altre 100.000 persone a Roma per chiedere l’abolizione del decreto e contro il razzismo e il governo.
Vogliamo quindi continuare a muoverci ed organizzarci con le altre realtà nazionali per chiedere l’abolizione della legge Salvini e per dire che non vogliamo più governi xenofobi alla guida dell’Italia e dell’Europa. Vogliamo anche continuare a costruire rete e solidarietà nei territori che abitiamo, qui in bassomolise e in Molise: vogliamo che la Questura ci rilasci i documenti, anche se non abbiamo la residenza, come dice la legge; vogliamo che cessino le revoche dai campi, molto spesso arbitrarie; vogliamo lavorare e avere una casa; vogliamo documenti regolari per tutti; vogliamo che il sistema di accoglienza diffuso venga ampliato e non smantellato come sta succedendo.
Soprattutto vogliamo allargare il nostro fronte di lotta e di solidarietà a tanti altri migranti ed italiani: è necessario che insieme impariamo ad ascoltarci, a dialogare, a capirci. Perché solo se stiamo uniti possiamo superare questo brutto momento per l’Italia e per l’Europa: vogliono dividerci e spaventarci. Ma insieme siamo più forti della paura e dell’odio.
Assemblea migranti/ La Città Invisibile