AriSla, Fondazione italiana di ricerca per la sclerosi laterale amiotrofica: in arrivo risorse per un nuovo bando di ricerca

La notizia arriva direttamente da AriSla la Fondazione italiana di ricerca per la sclerosi laterale amiotrofica, che ha annunciato l’arrivo di nuove risorse con l’obiettivo di contrastare la patologia che vede un incremento annuale di pazienti. Risorse grazie all’apertura di nuovo bando, il decimo per la precisione, per finanziare lo studio sulla malattia neurodegenerativa. Studio di ricerca di base e transnazionale, che è caratterizzato dallo slogan “dal banco di laboratorio al letto del malato”. Al bando possono partecipare i ricercatori di università italiane e di Istituti di ricerca pubblici e privati non profit anche attuando la formula di partnership, attraverso un co-finanziamento, rivolto tra l’altro ad aziende ed enti di ricerca stranieri. Bando, anzi call, che non si rivolge solo a scienziati di esperienza, con un solido curriculum alle spalle, ma anche a giovani che abbiano lavorato per un minimo di tre anni in laboratorio di ricerca. A tal riguardo sono previste due formule: la prima “Full grant” (progetti che sviluppano ambiti di studio promettenti e fondati su un solido background) la seconda “Pilot grant” (studi sperimentali di nuove strade di ricerca). Per quest’ultima la durata massima è di 12 mesi, e il finanziamento è pari a un massimo di 60 mila euro; per i Full grant invece la durata può arrivare a trentasei mesi, con fondi fino a un massimo di 240 mila euro. Anche per questo bando la scelta delle proposte è affidata a una commissione scientifica composta da esperti internazionali che valuteranno i lavori in forma anonima, tramite un processo che prevede più livelli di selezione, così da assicurare trasparenza, oggettività e valorizzazione del merito.

La conclusione delle valutazioni è prevista entro fine anno. Il tutto in considerazione che a oggi AriSla ha investito oltre 10,6 milioni di euro in attività di ricerca, sostenendo sessantadue progetti rimanendo al fianco di oltre 250 ricercatori italiani. Iniziativa altamente meritoria che mostra come nonostante la ricerca nel nostro Paese non paga sotto molti di punti di vista, tant’è che molti ricercatori varcano i confini nazionali, grazie a questa nuova iniezione di risorse si proietta verso conquiste che porteranno a debellare la patologia che purtroppo nel nostro Paese è sempre più presente, sempre più invalidante.
Massimo Dalla Torre

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