L’iniziativa del consigliere Petraroia, nel corso dell’ultima assise consiliare, di riportare nell’alveo del Consiglio regionale la tematica dell’area di crisi, ha dovuto fare i conti con la prassi oramai consolidata del Governatore regionale di non partecipare alle sedute del Consiglio regionale, di fatto sempre più delegittimato del suo ruolo istituzionale.
Assenza che ha determinato il rinvio del dibattito sull’ordine del giorno presentato, d’altra parte la stessa sorte è toccata alla mozione presentata dal centrodestra sul riconoscimento della situazione di crisi industriale complessa, protocollata l’11 marzo del 2016 e che non abbiamo mai avuto modo di discutere in Consiglio regionale, nonostante più volte iscritta all’ordine del giorno, stante l’assenza del Presidente Frattura, destinatario dell’impegno a riferire in aula lo stato di attuazione della procedura e soprattutto ad illustrare puntualmente le azioni da attivare.
Un documento motivato dal fatto che nell’iter per il riconoscimento dell’area di crisi mai in nessuna occasione la questione è stata portata all’attenzione dell’assise, e in pratica solamente tramite gli organi di stampa abbiamo avuto modo di apprendere le decisioni assunte dalla Giunta regionale, lasciando, ancora una volta, forti interrogativi su quello che è oggi il ruolo riconosciuto al Consiglio regionale.
Siamo convinti che sia necessario attivare una politica del confronto, del dibattito, dove a noi tutti, in virtù del ruolo che ci è proprio, deve essere data la possibilità di dare il proprio contributo, perché in questo caso ci troviamo di fronte ad un intervento che riveste un’importanza fondamentale per il futuro della nostra Regione.
Occasione quindi propizia per comprendere appieno le attività e le azioni ammissibili, soprattutto i tempi, i criteri, le modalità operative a cui fare riferimento, ai sensi di quanto disposto dal decreto adottato dal Ministero dello Sviluppo economico il 9 giugno 2015; adesso ci troviamo di fatto ancora in una fase embrionale, in attesa della stipula dell’accordo di programma con il quale ai sensi dell’articolo 2, comma 203, lett. c) della legge 23 dicembre 1996, n. 662 dovranno essere definite, tra le altre cose, le attività e gli interventi da realizzare, con i relativi tempi e modalità di attuazione; i soggetti responsabili dell’attuazione delle singole attività ed interventi; le risorse finanziarie occorrenti per le diverse tipologie di intervento, a valere sugli stanziamenti pubblici (che siano fondi nazionali o regionali) o anche reperite tramite finanziamenti privati; le procedure ed i soggetti responsabili per il monitoraggio e la verifica dei risultati.
È importante che ci vengano chiarite le modalità di attuazione e finanziamento ai sensi della legge 181/89, che prevede il finanziamento di iniziative imprenditoriali a favore del sistema economico locale con la finalità di creare nuova occupazione, attraverso progetti di rilievo e cogliendo le opportunità derivanti dagli incentivi riapprovati a seguito della pubblicazione del Decreto ministeriale del 9 giugno 2015.
Soprattutto vogliamo comprendere e conoscere, l’iter che la Regione, di concerto con il Ministero e con l’advisor Invitalia, vorrà mettere in campo per agevolare la ripresa del mondo produttivo molisano, perché il nostro impegno deve essere focalizzato sul rilancio dell’occupazione e sulla tutela di chi fa impresa, quindi sullo sviluppo del nostro territorio.
Per questo ci auguriamo che in occasione del prossimo Consiglio regionale, alla presenza del Presidente della Giunta, i due documenti agli atti vengano discussi, e soprattutto siano chiariti tutti gli aspetti concernenti l’area di crisi, come le procedure connesse alla perimetrazione e all’individuazione dei 3 mila lavoratori, passaggi fondamentali per dare finalmente risposte importanti al nostro territorio.
I CONSIGLIERI REGIONALI DI CENTRODESTRA