Area di crisi per il Basso Molise, Boccardo (UIL): diamoci subito un metodo!

“Entro un paio di settimane va raggiunto l’obiettivo di vedere inclusi Termoli, i comuni della costa e alcune altre realtà del Basso Molise nel decreto del Ministero dello Sviluppo economico che definisce le zone dove si potranno utilizzare le opportunità della Legge che prevede incentivi per il rilancio delle aree colpite da crisi economica e occupazionale.” Lo evidenzia Tecla Boccardo, leader della UIL Molisana, che precisa: “Sono finanziabili le iniziative imprenditoriali per rivitalizzare il sistema economico locale e creare nuova occupazione attraverso progetti di ampliamento, ristrutturazione e delocalizzazione. Possono essere sostenuti programmi di investimento per la tutela ambientale, il turismo e i progetti di innovazione organizzativa.”
Non si tratta di “Area di crisi complessa”, che abbiamo avuto riconosciuta per l’Alto Molise dove c’erano grosse aziende dell’avicolo, del tessile e dell’auto, ma di uno strumento diverso e più flessibile, rivolto com’è a iniziative imprenditoriali senza una caratterizzazione produttiva specifica e che valorizzano peculiarità territoriali e vocazioni locali, anche strutturate in dimensioni organizzative contenute. “Area di crisi non complessa”, per l’appunto.
“Spero proprio che le dimissioni del Ministro Guidi non rallentino le procedure – mette le mani avanti Boccardo – perché da settimane si sta alacremente lavorando a Romain via Molise (sede del Ministero, ironia del nome) alla predisposizione del Decreto ministeriale che elenca le aree potenzialmente interessate agli interventi.”
“È questo il momento di serrare le fila e far giungere a Roma precisi segnali di interesse da parte dell’intera comunità molisana. Bene si è mossa l’On. Venittellinell’evidenziare l’opportunità che si presenta, interessanti le manifestazioni di attenzione del Presidente della Regione e dell’Assessore, qualche segnale l’abbiamo colto da parte di questa o quella forza politica o sociale. Ma serve ben altro.”
Ecco la proposta della UIL: “È opportuno realizzare subito una iniziativa forte, che metta attorno ad un tavolo i parlamentari, gli amministratori regionali, i sindaci e gli amministratori locali, le forze vive del lavoro, sindacati e imprenditori. L’obiettivo di vedere considerato il Basso Molise, i problemi della sua gente, le potenzialità della sua economia, non deve essere percepito come una scelta “di parte” ma come un impegno dell’intera collettività.”
“Era l’agosto del 2014 – ricorda la Segretaria Generale – quando a Campobasso fu firmato un atto di impegno collettivo “Il Molise che non si arrende” che diede forma, sostanza e metodo al rapporto fra le forze vive della nostra realtà, impegno che consentì di avere il riconoscimento dell’Area di Crisi Venafro, Isernia, Bojano. Facciamo qualcosa di simile adesso.”
“Trovare citati nel Decreto Ministeriale: Termoli, Guglionesi, Campomarino, Larino, Petacciato, Montenero, … non deve essere frutto del caso o la conseguenza di una qualche spinta di parte, ma il risultato di un’azione unitaria e collettiva dell’intero Molise e delle forze sociali che credono davvero in un futuro migliore.”

Commenti Facebook