Sono cinque i “Sistemi locali del lavoro (SLL)” in cui è stato suddiviso, con decreto dal Mise, il territorio molisano non ricadente nell’area di crisi complessa già riconosciuta il 7 agosto 2015 e comunque gravato da un evidente indebolimento industriale e occupazionale: si tratta di Termoli, San Salvo (relativamente ai comuni molisani), Campobasso, Isernia e Agnone.
L’elenco approvato ricomprende diversi comuni per una popolazione complessiva di 85 mila abitanti.
«Apprendiamo dell’individuazione dei comuni per l’area di crisi non complessa e avanziamo alcune richieste per contribuire allo sviluppo armonico di ogni parte del Molise, soprattutto di quelle più marginali a cominciare dal Fortore– dichiara Micaela Fanelli, sindaco di Riccia. «Sappiamo anche che i criteri oggettivi previsti per l’applicazione degli aiuti alle imprese ci penalizzano per ragioni squisitamente tecniche. I tecnicismi non sono facili da spiegare, quello che conta è che l’esclusione del nostro territorio deve essere compensata. Lanciamo la proposta di interventi per prevedere specifiche riserve territoriali e infrastrutture dedicate a compensazione» dice ancora il sindaco di Riccia, per stimolare il governo regionale sul punto. «Siamo certi che troveranno accoglimento le nostre richieste, da subito, e che ci potremmo confrontare su quanto possibile sui bandi del POR FESR e sulle misure del FSC previste nel piano sud. La crisi da noi è ancora più forte. Lavoriamo insieme a tutti i livelli istituzionali e al partenariato per le misure compensative che diano fiducia anche al nostro tessuto economico».
Area di crisi industriale non complessa. Fanelli: Ora misure compensative per imprese e infrastrutture nelle zone escluse dall’area di crisi
Commenti Facebook