Nell’ultima seduta del Consiglio Regionale del 12 luglio scorso è stata avviata la trattazione sull’allegato Ordine del Giorno a firma del Consigliere Michele Petraroia attinente il finanziamento delle politiche attive del lavoro per i 3 mila addetti della GAM, dell’ITTIERRE e del settore metalmeccanico, coinvolti dal Decreto di Riconoscimento dell’Area di Crisi Industriale Complessa emanato dal Ministero dello Sviluppo il 7 agosto 2015.
Sul provvedimento l’Aula si pronuncerà, a favore o contro, nella prossima seduta consiliare del 27 luglio, ma al di là di ogni altra considerazione, intendo sottoporre alla attenzione dei sindaci – afferma Petraroia – l’opportunità di coordinare al meglio la mobilitazione istituzionale nei confronti del Governo per ottenere i 90 milioni di euro necessari a sostenere la presa in carico e la ricollocazione lavorativa delle 3 mila unità lavorative interessate.
Come ho scritto al Ministro Boschi in occasione della sua visita in Molise del 17 luglio, la Regione Molise ha avuto un taglio di 160 milioni tra il POR 2007-2013 ed il POR 2014-2020 e visto che i fondi per lo sviluppo e la coesione cofinanziano con risorse nazionali equivalenti il POR, il danno economico per il Molise raddoppia, tanto è vero che nel Patto per il Sud da firmare con il Governo, vengono individuate somme complessive per 378 milioni di euro pari agli importi complessivi dei fondi comunitari 2014-2020 (PSR – FESR – FSE).
La nostra regione è passata dall’Obiettivo Competitività alla fase di transizione con un declassamento del PIL sulla media europea a cui doveva corrispondere un aumento, e non una diminuzione, dei fondi europei nazionali rispetto al QCS 2007-2013. Questa premessa è indispensabile per definire la qualità della nostra interlocuzione con il Governo.
I 378 milioni di FSC 2014-2020 ci spettano di diritto, e sono sottostimati rispetto al taglio dei 160 milioni sul POR 2014-2020, per questo il Governo deve aumentare la dotazione sulle poste FSC, stornare parte dei PON gestiti dai Ministeri o utilizzare il Decreto dell’Area di Crisi per assegnare i 90 milioni di finanziamenti per la presa in carico e la ricollocazione dei 3 mila lavoratori della GAM, dell’ITTIERRE e dell’indotto metalmeccanico.
Nei comuni di Bojano, Isernia e Venafro risiedono il maggior numero dei 3 mila addetti interessati che possono trarre vantaggio dall’applicazione del Decreto Ministeriale n. 95075 del 25.03.2016 sulla proroga della Cassa Integrazione e/o sulle misure di sostegno al reddito per un ulteriore anno che vanno definendosi in sede di trattazione tra il Ministero del Lavoro, le Regioni e le Confederazioni Sindacali Nazionali.
È evidente che prorogare gli ammortizzatori sociali non risolve il problema della ricollocazione lavorativa ed è per questa motivazione che la Regione Molise deve inviare al Ministero dello Sviluppo un atto ufficiale (DGR e/o Determina Dirigenziale) con l’elenco dei 3 mila lavoratori aventi diritto, così che venga dato seguito agli impegni avviati e si solleciti il Governo a sperimentare con l’Agenzia Nazionale per le Politiche Attive del Lavoro gli strumenti per l’autoimpiego, l’incentivo all’esodo pensionistico e la ricollocazione per un importo individuale non inferiore a 30 mila euro.
Su questo tema c’è stato un confronto presso l’Assessorato alle Attività Produttive – conclude Petraroia – l’11 luglio scorso in cui hanno partecipato sia i sindacati di categoria che il Sindaco di Bojano.
Si tratta di ampliare il confronto anche ai lavoratori dell’ITTIERRE di Isernia e del settore metalmeccanico di Venafro, per unire le forze e avviare un utile negoziato con il Governo che aiuti i 3 mila lavoratori licenziati ad ottenere un riscontro concreto, tangibile e tempestivo.
Area di Crisi Industriale Complessa, Petraroia: il Governo aiuti i 3 mila lavoratori licenziati ad ottenere un riscontro concreto
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