“Le procedure adottate dal Governo regionale per il riconoscimento dell’area di crisi complessa rappresentano l’ennesimo atto di disconoscimento del ruolo istituzionale del Consiglio regionale, organo oramai azzerato di ogni prerogativa, come purtroppo già evidenziato in maniera clamorosa, eclatante, nel corso degli ultimi tempi, come testimoniato da ultimo con la discussione sui piani operativi straordinari, di cui ai Consiglieri regionali è stata inviata una sintesi sulla quale è stata resa una relazione da parte del Presidente Frattura; seduta che si è poi conclusa senza alcun atto deliberativo adottato dal Consiglio regionale.
Una politica oramai portata avanti solamente nelle stanze del Palazzo e nel cerchio ristretto degli “eletti”, mentre i Consiglieri hanno modo di apprendere solamente dagli organi di stampa le decisioni adottate dalla Giunta su questioni importanti e della massima delicatezza per il futuro della nostra regione.
L’iter per il riconoscimento dell’area di crisi è un esempio lampante, mai in nessuna occasione la questione è stata portata all’attenzione dell’assise, eppure il nostro Statuto riconosce al Consiglio regionale l’attribuzione relativamente ai programmi di intervento economico e finanziario nelle materie di competenza della Regione, alla pianificazione territoriale, alla programmazione delle opere pubbliche di interesse regionale.
In altre regioni è stata seguita un’altra prassi, per esempio nelle Marche il Consiglio regionale è stato chiamato ad approvare la delibera con la quale è stata presentata istanza formale al Ministero dello Sviluppo Economico per il riconoscimento del Piceno come zona colpita da “crisi industriale complessa con impatto significativo sulla politica industriale nazionale”. Un modo di procedere giusto, corretto, ispirato al principio di etica della responsabilità che invece il Governo Frattura ha deciso deliberatamente di non scegliere; per quali ragioni?
Allo stesso modo abbiamo appreso della perimetrazione dell’area di crisi solamente all’indomani dell’approvazione del MISE, senza essere assolutamente inclusi in alcuna forma di informazione e dibattito anche costruttivo, un buona prassi che si sarebbe potuta attivare al di là di quelle che sono le norme, in virtù di una corretta amministrazione della “res pubblica”.
Un modo di procedere antidemocratico, da “Repubblica della banane”, che offende la dignità e il ruolo della massima assise regionale, totalmente spogliata delle funzioni riconosciute dalla Statuto e dal Regolamento, dove assistiamo a sedute nelle quali spesso mancano gli interlocutori e gli argomenti.
Abbiamo quindi deciso di presentare questa mozione per attivare il Presidente Frattura a coinvolgere il Consiglio regionale in un tema di grande impatto come questo per la nostra regione, impegnandolo a comunicare al Consiglio regionale ogni informazione e passaggio normativo relativo al completamento della procedura di riconoscimento dell’area di crisi complessa, nonché della definizione delle azioni da porre in essere”.
Questa la nota a firma dei consiglieri di centrodestra regionale.