Riceviamo e pubblichiamo
Caro Gigino, caro Nicola,
è senz’altro apprezzabile l’intenzione di aprire uno spazio di riflessione e di proposta entro il quale mettere a valore esperienze e competenze che si richiamano alla sinistra. Senonché, in una fase drammatica come l’attuale per il Paese e per il Molise, è fondamentale stabilire qual è la prospettiva politica entro la quale tale proposta si colloca. Se si sbaglia, infatti, nell’individuazione, da sinistra, della giusta prospettiva politica, i laboratori tematici, diventano, nella migliore delle ipotesi, un mero esercizio intellettualistico, nella peggiore, il paravento di spregiudicate operazioni opportunistiche. Ora a me pare che dal vostro appello e dalla vostra conferenza stampa emerga la volontà di collocarvi, oggi e per il futuro, nel quadro del “centrosinistra”.
E’ senz’altro legittimo dare valutazioni differenti dell’esperienza delle coalizioni e dei governi di “centrosinistra” ( personalmente, non posso non ricordarne, in senso negativo, la furia privatizzatrice, l’azione di destrutturazione del mercato del lavoro, lo zelo bellicista filoatlantico e filoamericano), ciò che non è possibile è ignorare che essa appartiene irrimediabilmente al passato. A chiuderla definitivamente ci ha pensato il maggior partito della coalizione, il Pd. Esso, infatti, da un lato si muove entro lo schema, dichiarato o praticato di fatto, delle “larghe intese”, dall’altro , con la proposta di nuova legge elettorale (“italicum”), rilancia ed esaspera la “vocazione maggioritaria” di veltroniana memoria, aspirando al ruolo di partito pigliatutto.
Nel nostro Molise, una giunta di “centrosinistra”, già in origine frutto dell’accordo trasversale tra lobbies politico-affaristiche, sta svolgendo, in piena continuità con le passate giunte di “centrodestra”, la funzione di curatore fallimentare della regione per conto del governo centrale. Non un sussulto in difesa del sistema sanitario regionale, pesantemente colpito dai tagli e dal “decreto Balduzzi” nella propria capacità di fornire livelli di assistenza dignitosi, anzi, in questo drammatico contesto, solo un affaccendarsi per salvaguardare gli interessi delle lobbies della sanità privata! Nessuna iniziativa tesa a lanciare un piano di risanamento e di salvaguardia del nostro martoriato territorio, contro le logiche aggressive, privatizzatrici e cementificatrici insite nello “sblocca Italia”, anzi l’accettazione supina-o forse interessata- del business che ne può derivare!
Mi permetto di suggerire, Gigino e Nicola, che un atto di sicuro buonsenso politico sarebbe che i vostri partiti indichino ai consiglieri eletti nelle vostre liste di passare all’opposizione.
Veramente crediamo che questo “centrosinistra” possa costituire lo spazio politico entro il quale sia possibile esercitare una funzione di sinistra? Mi permetto, umilmente e fraternamente, di indicarvi un’altra via, sicuramente difficile e faticosa, ma, a mio parere, ineludibile: quella di costruire in Molise una coalizione sociale e politica che aspiri a governarlo sulla base di un progetto alternativo alle politiche neoliberiste di austerità e non si limiti a cogestire piccoli spazi graziosamente concessi dall’avversario.
Silvio Arcolesse-segretario regionale PRC