In riferimento al recente servizio giornalistico televisivo andato in onda alcuni giorni addietro, dedicato all’opera fotografica di Leonardo Tartaglia e al suo Fondo LEFRA, e più ampiamente riguardo al patrimonio documentario di interesse storico conservato presso la Biblioteca Provinciale, il presidente della Provincia Rosario De Matteis dichiara quanto segue:
“Partendo dallo spunto critico sull’archivio Lefra, intendo richiamare l’attenzione sull’opera e sulle iniziative che la Provincia di Campobasso, attraverso le sue strutture, in particolare tramite la Biblioteca provinciale, compie da decenni conservando, tutelando, catalogando e mettendo a disposizione i materiali documentali espressione della cultura regionale o al Molise dedicati. A tale cospicuo ed importante patrimonio, che comprende anche beni immobili, sono dedicati da sempre tutti gli sforzi e le risorse possibili. In tale ottica si è collocata, non casualmente, anche la scelta di acquistare il Fondo Lefra, al quale nessun altro ente ha voluto partecipare, con l’impegno di non poche risorse economiche e con l’obiettivo di salvarlo da una sorte simile a quella del Fondo Trombetta, oggi di proprietà di Alinari. Dopo l’acquisto, la Biblioteca Albino ha conservato e sta conservando il Fondo adottando tutte le misure possibili, non senza oneri per l’Amministrazione. Certo resta da raggiungere l’obiettivo di rendere fruibile il Fondo. La Provincia di Campobasso da parte sua, al fianco di tutti gli interventi di cura e messa a disposizione del cospicuo patrimonio librario e documentario oggi fruibile presso la Biblioteca Albino oppure on-line, oltre all’acquisto del Fondo Lefra, si è impegnata nella sua conservazione e nell’allestimento di procedure adeguate alla sua catalogazione ed eventuale digitalizzazione. A causa dell’impossibilità di agire da sola, ha predisposto progetti ad esso dedicati partecipando, in virtù della corposità del Fondo Lefra (si tratta di 500.000 oggetti e non di 5.000 come detto nel servizio), anche a bandi europei; ha, inoltre, chiesto la collaborazione di altre istituzioni, in particolare, e più volte, quello della Regione Molise (e qui è il caso di ricordare il ventilato impegno a sostenere il progetto di catalogazione e digitalizzazione del Fondo da parte dell’allora Assessore alla cultura Sandro Arco, oggi direttore della Fondazione Molise Cultura), ma gli esiti non sono stati favorevoli. Oggi colgo con grande favore l’interesse e la sensibilità giornalistiche dedicate al patrimonio culturale lasciatoci da Lefra. Esse possono essere un valido presupposto per un coinvolgimento attivo di tutte le Istituzioni regionali che potrebbero e dovrebbero contribuire fattivamente, trattandosi di un patrimonio di interesse regionale, ad avviare a soluzione un problema oggettivo che, con la situazione finanziaria della Provincia e con il nuovo assetto delle funzioni che essa assume, certo non appare di immediata soluzione. L’eventuale intervento di altri Enti – conclude il presidente -, inoltre, darebbe una prima ed importante risposta alla urgenza culturale che con tanta sensibilità la testata giornalistica ha colto e pubblicamente manifestato. Qui, non posso che ringraziare chi ha posto nuovamente la questione del Fondo Lefra, sperando che chi indirizza e conduce le politiche culturali regionali mostri interesse e faccia seguire azioni concrete”.