La Giunta regionale del Molise, con delibera n.139, ha adottato il Piano regionale di Tutela delle Acque (PTA). “Tale provvedimento, portato avanti in collaborazione con l’Arpa Molise, rappresenta un momento imprescindibile nell’ambito delle azioni finalizzate alla gestione sostenibile della risorsa idrica che costituisce uno degli obiettivi prioritari nel quadro per l’azione comunitaria in materia di acque, come definito dalla direttiva 2000/60/CE “Quadro per l’azione comunitaria in materia di acque”, commenta l’assessore alla Tutela ambientale, Vittorino Facciolla, che con il presidente della Regione, Paolo di Laura Frattura, esprime soddisfazione per l’adozione di “uno strumento conoscitivo e programmatico che si pone come obiettivo l’utilizzo sostenibile della risorsa idrica”.
“La valenza del Piano è maggiore se si pensa che tale approvazione arriva dopo quella del Piano regionale dei nitrati, del Piano regionale dei Rifiuti e sulla ormai prossima approvazione della Legge Forestale regionale e della Legge regionale sulla qualità dell’aria, allineando così la Regione Molise alle più efficienti regioni d’Europa”.
In particolare, il Piano di Tutela delle Acque definisce, sulla base di una approfondita attività di analisi del contesto territoriale e delle pressioni dallo stesso subite, il complesso delle azioni volte da un lato a garantire il raggiungimento o il mantenimento degli obiettivi intermedi e finali di qualità dei corpi idrici e, dall’altro, le misure comunque necessarie alla tutela qualitativa e quantitativa dell’intero sistema idrico sotterraneo, superficiale interno e marino- costiero.
Gli obiettivi salienti del Piano di tutela sono sintetizzabili nell’ambito delle misure e azioni volte alla prevenzione dell’inquinamento dei corpi idrici non inquinati; al risanamento dei corpi idrici inquinati attraverso il miglioramento dello stato di qualità delle acque, con particolare attenzione per quelle destinate a particolari utilizzazioni; al rispetto del deflusso minimo vitale; al perseguimento di un uso sostenibile e durevole delle risorse idriche, con priorità per quelle potabili; alla preservazione della capacità naturale di autodepurazione dei corpi idrici, nonché della capacità di sostenere comunità animali e vegetali ampie e ben diversificate.
Al Piano di Tutela delle Acque è riconosciuta, per legge, la natura di stralcio territoriale e di settore del Piano di Bacino e come tale il Piano si pone nella gerarchia delle pianificazioni del territorio come atto sovraordinato, cui devono coordinarsi e conformarsi i piani ed i programmi nazionali, regionali e degli enti locali in materia di sviluppo economico, uso del suolo e tutela ambientale.